venerdì 10 dicembre 2010

Mutui ed insolvenze

GLI STUDIOSI DI BANKITALIA SCOPRONO LA CRISI, CHE NON E’ ANCORA FINITA, CON 360.000 MUTUATARI CHE PERDONO LA CASA

Da uno studio di Bankitalia su "L'incremento dell'uso di politiche di prezzo basate sul rischio per i mutui in Italia" condotto da Silvia Magri e Raffaella Pico della Banca d'Italia, utilizzando i dati dell'indagine Eu-Silc (Community Statistics on Income and Living Conditions) raccolti da Eurostat nel 2007, l'anno di avvio della crisi finanziaria non ancora terminata, è emerso che le tradizionali "formiche" italiane abituate a risparmiare, che decidono di fare un mutuo (il 13,1% sul totale) per coronare il sogno dell’acquisto della propria abitazione, circa una volta su venti non lo rimborsano secondo la scadenza perché non più in grado di onorare le rate per sopravvenute difficoltà economiche.
Quasi il 5% delle famiglie sottoscrittrici di un mutuo, hanno affermato i presidenti di Adusbef Elio Lannutti e Rosario Trefiletti di Federconsumatori- secondo l’ultima sfornata di Bankitalia, si sono rilevate insolventi rappresentando così il top,"il valore più alto”,assieme a quello della Spagna, tra i sette Paesi europei analizzati" (tra cui Gran Bretagna, Francia, Finlandia, Olanda e Irlanda).
La percentuale dei proprietari di casa insolventi diminuisce tra quelli ad alto reddito, mentre aumenta tra i più poveri e, in Irlanda, Italia e Spagna, sale in questo caso al 10%, mentre le insolvenze sono più frequenti tra i disoccupati, tra i single e gli impiegati con contratto a termine.
I dati del tasso degli 'insolventi' rispetto al totale della popolazione (0,6%, quindi 360.000 mutuatari che perdono la casa), in linea con quello degli altri Paesi, in parte dovuto anche al differenziale dei tassi pari a + 43 punti base più elevati rispetto ai tassi concessi dalla banche europee,sono più pessimisti con i dati e le ricerche di Adusbef.
L’ultima indagine su pignoramenti ed esecuzioni immobiliari infatti,che vede un aumento consistente del 32% nel 2010,ipotizzava un tasso di insolvenza raddoppiato rispetto al 2009, per le difficoltà di onorare le rate dei mutui,da parte dei più poveri per sopravvenute difficoltà economiche con punte allarmanti in alcune grandi città come Torino,Milano e Roma.
Anche lo studio di Bankitalia conferma che l'insostenibile crisi economica porta sempre più famiglie italiane a non poter onorare le rate dei mutui, impegno sempre più gravoso che mangia il 33% del reddito e si traduce, per almeno 350 mila famiglie ad un rischio reale di insolvenza al punto che, secondo Adusbef, che ha raccolto i dati nei maggiori tribunali, le stime 2010 sul numero di pignoramenti ed esecuzioni, potrebbe salire nel triennio a sfiorare il 70% (69,35% in media).
Secondo stime diffuse pochi giorni fa da Abusbef, "le procedure immobiliari, pari al 2,4% del totale dei mutui (quindi a circa 150.000 su 3,6 milioni del totale, con circa 28.000 procedure avviate solo nel 2010) potrebbero far sparire una media città come Monza".
Gli aumenti maggiori di pignoramenti si registrano a Milano (+1.592, per un totale di 4.885), seguita da Torino (+930); Roma (+728); Monza (+424); Verona (+425); Bergamo (+416); Lecce (+365); Brescia (+290); Genova (+336). In fondo alla graduatoria le famiglie residenti a Rovigo (+13,8); Venezia (+13,9%); Forlì (+16,1%); Vicenza (+16,7); Perugia (+18,1%).


Fonte: Adusbef

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