venerdì 10 dicembre 2010

Meno tasse sul lavoro più tasse sugli immobili

Una proposta per sconfiggere la crisi

Filippo Taddei, un giovane economista, propone quest'analisi: l'economia italiana è ferma e per farla ripartire bisogna avere il coraggio di cambiare il sistema fiscale. Meno tasse sul lavoro, sulle attività economiche e più tasse sulle rendite tra cui gli immobili.
Secondo l'analisi di Taddei l'Italia è "un paese in cui si favoriscono gli immobili per penalizzare chi si muove, in cui si favorisce chi vive di rendita a scapito di chi lavora o fa impresa". Le tasse sul lavoro e sulle imprese sono infatti le più alte d'europa: il 43% del reddito prodotto finisce in tasse, mentre le tasse sugli immobili sono tra le più basse, germania esclusa.
L'economista propone dunque di spostare il carico fiscale di alcuni punti dal lavoro e le imprese agli immobili, favorendo così le attività produttive invece di quelle improduttive.
E fa anche de conti. In Italia ci sono circa 33 milioni di unità immobiliari residenziali e 23 milioni di unità commerciali. se ciascuna unità pagasse, in media, 450 euro di tasse all'anno, si potrebbe ridurre, in media, di 650 euro annui pro-capite) la pressione fiscale sui 23 milioni di lavoratori. Si ridurrebbe altresì di due terzi l'IRAP, l'imposta "più odiata dalle imprese italiane", dando ossigeno alla riattivazione dell'economia. Avanzerebbero anche i soldi per dare un sussidio di 2.500 euro annui alle famiglie, per la crescita di ogni figlio, da 0 a 10 anni.
Tutto questo con 40 euro al mese di tasse su ogni immobilie.

Fonte: L'Espresso

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