martedì 18 gennaio 2011

Riparte il settore degli investimenti?

Segnali positivi nelle grandi città per i piccoli appartamenti di medio-alto livello

Lo stop alla crisi che da tempo coinvolge il settore immobiliare lascia spazio a una fase se non di ripresa quanto meno di stabilità, sia sul fronte dei prezzi che delle compravendite. È così che, secondo molti esperti, si riaffaccerà, e per alcuni si rafforzera', la domanda per investimento, che va dalla seconda casa in città, capitali estere comprese, alle abitazioni al mare o in montagna. 

L'immobile preferito resta il bilocale con un budget da 150.000 euro in sù. Nelle città universitarie si cercano anche trilocali per avere più posti letto da affittare. Tra i consigli: preferire le zone ben servite e dove è presente una buona richiesta di affitto. Per esempio a Milano la zona Bovisa, sede universitaria, ha visto i prezzi rivalutarsi del 15% negli ultimi cinque anni e i rendimenti da affitto per un bilocale a quota 4,7%. A Roma invece, nel quartiere Ostiense, i rendimenti si aggirano sul 4% e i prezzi negli ultimi cinque anni sono saliti dell'11,8% circa, quindi ancora appetibili per chi deve investire.

Una nicchia di inestitori punta su appartamenti di piccolo taglio ma super accessoriati. Come spiega Mario Breglia di Scenari immobiliari: «L'investimento è di 300-500mila euro, e si tratta di bilocali da ristrutturare con gusto e da utilizzare per vacanze, week end e tempo libero. Meglio quindi se in una località di villeggiatura vicina all'abitazione principale, in una città d'arte come Venezia e Firenze, o in una capitale europea facilmente raggiungibile magari con voli low cost». Da Scenari immobiliari fanno sapere anche che negli ultimi due anni c'è stato un forte innalzamento della domanda di investimento, da qui al 2012 ci sarà invece una fase di assestamento. A guidare l'investimento nel mattone, secondo Breglia, c'è la scelta di aumentare il patrimonio immobiliare della famiglia, ma anche le aspettative della cedolare secca sull'affitto spingono all'acquisto. Dai dati di previsione di Scenari immobiliari si deduce che a fronte di un calo della domanda per la prima casa (dal 47% del 2010 al 44,5% del prossimo anno) si rileverà un aumento degli acquisti di seconde case per uso diretto (dal 9 al 10%) e della domanda di investimento che si concretizza in acquisti di immobili per i figli o da mettere a reddito.

Secondo Alessandro Ghisolfi di Ubh, ci sono alcuni segnali positivi nella richiesta di investimenti in seconde case soprattutto da parte di coloro che si muovono su budget di spesa medio alti (dai 250mila euro in su) che si stanno rivolgendo al mercato delle località costiere a caccia di occasioni offerte da chi aveva comprato negli ultimi cinque anni e che oggi si trova obbligato a vendere per necessità di cassa. Il 2011 sarà quindi un buon anno per chi vorrà fare shopping immobiliare senza dover ovviamente ricorrere al mutuo.

Parere opposto da Nomisma. «Il 2011 sarà un anno di transizione, in cui non si registreranno significative variazioni rispetto ai livelli di attività e prezzo registrati nel 2010» spiega Luca Dondi. «Si assisterà tuttavia a una parziale trasformazione della composizione della domanda. La componente di investimento lascerà il posto alla domanda primaria, che troverà nella maggiore disponibilità creditizia il sostegno venuto a mancare negli ultimi anni».

Fonti : Nomisma, Ubh, Il Sole 24 Ore

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