martedì 25 gennaio 2011

Andamento crisi economica 2011-2012

Le previsioni del FMI

La stima del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), lascia invariata rispetto a ottobre 2010 la previsione per il Pil italiano di quest'anno, ma lima al ribasso (-0,1%) quella del prossimo anno pertanto il Pil italiano crescerà nel 2011 dell'1% e nel 2012 dell'1,3%.

Rivede invece al rialzo la stima del pil mondiale per il 2011: quest'anno l'economia crescerà del 4,4%, lo 0,2% in più rispetto a quanto stimato in ottobre. Il prossimo anno l'economia mondiale si espanderà del 4,5%, previsione invariata rispetto alla precedente. Eurolandia crescerà quest'anno dell'1,5% (stima invariata) e nel 2012 dell'1,7% (-0,1%). Gli Stati Uniti cresceranno nel 2011 del 3,0% (+0,7%) e del 2,7% (-0,3%) il prossimo anno.

Ulteriori rigorosi e credibili stress test sulle banche sono necessari per le banche europee, afferma l'Fmi sottolineando che i test devono essere seguiti da piani di ricapitalizzazione e ristrutturazione per gli istituti che lo necessitano.

"La dimensione dell'European Financial Stability Facility va aumentata e il suo mandato dovrebbe essere più flessibile, e, per i paesi dove il sistema bancario rappresenta una grande fetta dell'economia, è ora più che mai essenziale assicurare l'accesso a fondi sufficienti".

Secondo l' Fmi, i paesi con elevati livelli di debito, dentro e fuori l'area euro, devono compiere progressi con piani di risanamento dei conti di medio termine ambiziosi e credibili. Evidenzia inoltre come i rischi sul debito sovrano nell'area euro si sono ampliati ad altri paesi. "Gli spread dei titoli di stato in alcuni casi hanno raggiunto massimi decisamente al di sopra dei livelli visti durante la crisi dello scorso maggio. Le pressioni sull'Irlanda sono risultate particolarmente severe, e hanno portato al piano Ue-Bce-Fmi. I legami fra i rendimenti medi dei titoli di Grecia e Irlanda con quelli del Portogallo restano elevati, ma le correlazioni sono aumentate fortemente negli ultimi mesi con i rendimenti spagnoli e, in misura minore, con quelli dell'Italia, con l'intensificarsi delle pressioni sugli spread.

Il deficit federale americano si attesterà nel 2011 al 10,75% del pil, più del doppio di quello dell'area euro. Il debito supererà il 110% del pil nel 2016. Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), ribadisce inoltre che "l'assenza di un piano credibile e di medio termine" da parte degli Stati Uniti per risanare le finanze pubbliche potrebbe tradursi "in un aumento dei tassi di interesse, che potrebbe avere effetti negativi sui mercati finanziari e sull'economia globale".

La Cina si conferma motore dell'economia mondiale. Il Pil cinese si espanderà nel 2011 del 9,6% e nel 2012 del 9,5%. L'economia indiana crescerà invece quest'anno dell'8,4% e nel 2012 dell'8%.

Continua comunque la ripresa economica globale continua anche se  a due velocità, con le economie avanzate che procedono più lente di quelle emergenti, dove stanno "emergendo pressioni inflazionistiche e ci sono segnali di surriscaldamento, dovuti ai flussi di capitale". Restano secondo l'Fmi "elevati rischi al ribasso" sull'economia. Fra questi "la possibilità che le tensioni nei paesi periferici dell'area euro si amplino all'Europa, la mancanza di progressi nel formulare piani di risanamento di bilancio di medio termine, il protrarsi della debolezza del mercato immobiliare americano e lo scoppio di potenziali bolle nei mercati emergenti".

La politica monetaria nelle economie avanzate deve restare accomodante e, il tasso di disoccupazione resterà elevato nelle economie avanzate, che cresceranno del 2,5% sia nel 2011 sia nel 2012. Le economie emergenti e in via di sviluppo cresceranno quest'anno del 6,5% (+0,1% rispetto alle stime di ottobre) e del 6,5% nel 2012.

Le condizioni finanziarie infine resteranno stabili o miglioreranno nel 2011, ma la stabilità finanziaria globale resta a rischio, con l'interazione fra i rischi del debiti sovrani e del settore bancario che si sono intensificati. La politica UE deve assicurare quindi la ristrutturazione dei bilanci delle banche e degli stati, e continuare la riforma del mercato.

Fonte : ANSA.it

1 commento:

  1. ma chi l'ha scritta sta cosa? è un genio... non ci hai preso di nulla

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