Cedolare light ed altre novità sulla terza bozza del decreto sul federalismo municipale
Dalla riduzione della cedolare secca al 21% sui canoni liberi e al 19% sui prezzi concordati alla soppressione dei 400 milioni da destinare agli inquilini con figli a carico; dall'imposta di scopo sulle opere pubbliche alla tassa di soggiorno con un tetto 5 euro e in percentuale sul prezzo della stanza. Fino allo sblocco delle addizionali Irpef nei limiti dello 0,4%, addirittura con effetto retroattivo sul 2010. Tutti temi su cui si comincerà a discutere martedì 1 febbraio per arrivare al voto finale due giorni dopo.
Più in dettaglio
Molti dei cambiamenti sono stati effettuati per andare incontro alle esigenze dell'Anci, che ha ottenuto quasi interamente ciò che ha chiesto. Oltre alla possibilità di scongelare l'addizionale Irpef con effetti sin dal 2010 richiesta. In ogni caso, nel 2011, lo sblocco potrà avvenire in automatico se il decreto del presidente del consiglio (dpcm) che formalmente lo autorizzerà non arriverà entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto attuativo.
Lo stesso automatismo varrà per un'altra novità che interessa i comuni: il contributo di soggiorno fino a 5 euro che le unioni di comuni, i centri turistici e le città d'arte potranno chiedere ai visitatori per ogni notte trascorsa in albergo già da quest'anno. Il governo avrà infatti due mesi per emanare il regolamento con la "disciplina generale di attuazione"; se non lo farà i municipi potranno lo stesso introdurre la tassa per sovvenzionare "interventi in materia di turismo, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali". Scadrà invece il 31 ottobre il termine per emanare il dpcm che riformerà l'imposta di scopo, ampliando sia le opere pubbliche finanziabili sia l'arco temporale di efficacia (dieci anni al posto dei cinque attuali).
Sempre per andare incontro ai suggerimenti dell'Anci è stata estesa al 2012 la clausola di invarianza del gettito dei tributi immobiliari prevista inizialmente per il solo 2011. In pratica, per i primi due anni, i municipi non potranno incamerare meno dei trasferimenti statali soppressi. Inoltre viene individuato già nel decreto attuativo, e quindi senza senza demandare a provvedimenti successivi, tanto l'aliquota della futura imposta municipale (Imu) sul possesso (7,6 per mille) quanto la quota di compartecipazione al gettito della cedolare secca (21,7% nel 2011 e 21,6% nel 2012).
In pratica la percentuale dell'Imu, che dal 2014 assorbirà Ici e Irpef sui redditi fondiari prodotti da immobili non locati, potrà essere abbassata o alzata con un dpcm emanato sulla base dei conteggi effettuati dalla commissione tecnica paritetica (Copaff). Una precisazione resa obbligatoria dalla divergenza di stime tra Economia e Anci a proposito dell'impatto sulla base imponibile della conferma a onlus ed enti di culto del regime di esenzione dall'Ici. Contemporaneamente andrà verificato l'effetto della trasformazione da obbligatoria in facoltativa del dimezzamento dell'aliquota Imu per le imprese.
Altrettanto importanti le innovazioni che hanno investito nelle ultime ore l'imposta sostitutiva sulle locazioni.
Questa infatti scenderà dal 23 al 21% per i contratti a prezzi di mercato e dal 20 al 19% in caso di canoni concordati. Al tempo stesso viene abolita la norma che destinava 400 milioni di gettito della cedolare secca a un fondo con cui finanziare gli sgravi fiscali per le famiglie con figli. I sostituzione, per agevolare gli inquilini, è stato introdotto il blocco dell'aggiornamento automatico del canone che scatterebbe con l'aggiornamento dei dati Istat sull'inflazione.
Un futuro decreto metterà inoltre mano alla diatriba Tarsu/Tia introducendo un prelievo sui "servizi comunali incluso quello avente ad oggetto la gestione dei rifiuti solidi urbani" dovrà tenere conto di quattro fattori: superficie, rendita catastale degli immobili, composizione del nucleo familiare abitativo e indicatore della situazione economica equivalente (Isee), senza tuttavia abolire l'addizionale Irpef.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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