giovedì 13 gennaio 2011

Piano casa : perchè non ha dato i risultati sperati?

Fallimento oppure incomprensione?
 Il "Piano Casa" non ha probabilmente dato i risultati sperati dal Governo principalmente per un motivo molto semplice: per la sua complessità non è stato capito dagli utenti.

Dai risultati emersi da un sondaggio effettuato da Nomisma nel novembre 2009, e quindi a quasi un anno dalla sua introduzione, pubblicato nel rapporto sulla condizione abitativa 2010, emergeva in modo chiaro che un terzo degli italiani non aveva capito se la propria abitazione rientrava nella casistica del piano e se questo era quindi applicabile.
Questo dato dimostra come una tematica così complessa, dipendente da norme dei vari livelli istituzionali, era, dopo un anno dall'introduzione, di difficile comprensione per i non addetti ai lavori. Il problema in molti casi è stata la conversione del piano a livello regionale, che è arrivata tardi e con una quantità di vincoli tale da rendere di ardua identificazione quali fossero gli interventi possibili, vanificandone, in un certo senso, l'esito.Lo studio effettuato, volto a capire quale poteva essere la domanda potenziale del Piano Casa, ha prodotto risultati non certo incoraggianti: oltre al 30% di chi non aveva compreso infatti, si è registrato un dato del 40% di famiglie convinte che nel proprio caso non avrebbe avuto nessun tipo di applicazione, un dato probabilmente eccessivo ma che mostra come la complessità scoraggiasse le famiglie.
Si giungeva così al poco incoraggiante risultato del 18,7% delle famiglie che riteneva il piano adatto al proprio caso. Lo scostamento dal 100% è data da un 11% del campione che non possiede case di proprietà.
Le famiglie che lo ritenevano applicabile erano quindi in tutto 4,5 milioni ma di queste solo poco meno della metà erano interessate, circa 2 milioni, ma solo 800 mila si erano dette certe di cogliere l'occasione mentre gli altri erano solo disponibili a valutarlo.

Il profilo di chi era più propenso ad avvalersi dello strumento era quello di famiglie di quattro membri, con capo famiglia di età inferiore ai 44 anni, residenti nei comuni medi del centro-sud, con elevato livello di istruzione e basso reddito, residenti in una casa fino a 120 metri quadri.Del 50% di chi, in teoria, avrebbe potuto applicarlo ma non era interessato a farlo, circa il 70% ha rinunciato in quanto non ne sentiva un effettivo bisogno mentre per il 30 % (650.000 famiglie circa) il problema era la mancanza di risorse che l'intervento avrebbe richiesto per la sua realizzazione.

I risultati del sondaggio Nomisma, per quanto, in apparenza, eccessivamente pessimistici rispetto ai 42 miliardi di investimenti attesi dal Cresme al varo della legge, si sono poi rivelati fin troppo ottimistici visto che a settembre dello scorso anno un'indagine del Sole 24 Ore aveva rilevato che le domande totali erano state solo 2700 in 63 delle maggiori città italiane, con una media irrisoria di 42 domande per capoluogo di provincia.

Il Piano Casa è stato ormai prorogato quasi ovunque anche per il 2011 e viene accreditato, forse più per speranza che per previsione, come portatore di un incremento del 2% del settore dell'edilizia, ma rimane il dubbio che il livello di comprensione sia rimasto quello individuato da Nomisma.

Fonti : Il Sole 24 Ore, Nomisma

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