lunedì 31 gennaio 2011

Riforma del condominio: come influisce sulla locazione

L'inquilino diventa soggetto attivo del condominio

La riforma del condominio risolve anche qualche problema dei rapporti tra condomino-proprietario e inquilino. Finora il condominio non poteva avere alcun rapporto diretto con l'inquilino. E questo era all'origine non solo di una serie di problemi per i disturbi e le liti che rimbalzavano sul proprietario, ma anche dello scarso entusiasmo con il quale il proprietario era comunque tenuto a pagare in prima persona le spese, per poi cercare (non sempre con successo) di recuperarle dall'inquilino.

Proprietari
Ora la riforma (approvata mercoledì dal Senato e in viaggio per la Camera) interviene in più punti sul rapporto proprietario-inquilino, prevedendo un maggior coinvolgimento del secondo.

Art. 3: il proprietario può rinunciare all'impianto centralizzato per migliorare l'autonomia dell'appartamento da locare. Questo mira a responsabilizzare l'inquilino e a eliminare ogni contenzioso sulle spese di riscaldamento. Resteranno a carico del proprietario le spese di manutenzione straordinaria dell'impianto, quelle per la sua conservazione e per la messa a norma.

Unica condizione richiesta dalla nuova norma: che dal distacco non derivino notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. Il che, proprio grazie all'aggettivo «notevoli», si dovrebbe verificare piuttosto raramente.
Inquilini
Per l'inquilino, comunque, i riconoscimenti non sono solo negativi. Anzitutto, nelle installazioni di impianti non centralizzati per tv e internet anche l'inquilino può provvedere, ma se sono coinvolte parti comuni deve avvisare l'amministratore e adeguarsi a quanto decide l'assemblea condominiale.

Poi c'è il capitolo contabilità e controlli. E' diritto degli "interessati" a visionare il registro di anagrafe condominiale, il registro dei verbali dell'assemblea, quello di nomina e revoca dell'amministratore e, quel che più può interessare il conduttore, quello della contabilità, nei giorni e nelle ore indicate obbligatoriamente dall'amministratore.

Proprio per il nuovo rapporto di solidarietà passiva con il proprietario, l'inquilino diventa quindi a pieno titolo un «interessato» e potrà finalmente prendere visione di documenti condominiali che lo interessano da vicino. Soprattutto perché, e questa è l'altra grande novità per i conduttori, salvo sia diversamente specificato nel contratto di locazione, è lui ad andare all'assemblea condominiale (eventualmente insieme con il proprietario) e a votare sulle decisioni che riguardano la gestione ordinaria e il godimento delle cose e servizi comuni.

La riforma, quindi, andrà a incidere profondamente sul rapporto di locazione e, soprattutto, chiama in causa l'inquilino quale nuovo soggetto attivo e passivo nello scenario condominiale.
Altro punto a vantaggio del proprietario è il coinvolgimento dell'inquilino nelle verifiche sulla sicurezza che l'amministratore è tenuto a fare su sollecitazione di altri condomini. In questo caso, infatti, anche l'inquilino è tenuto a consentire all'amministratore l'accesso all'appartamento ed è con l'inquilino che vanno presi accordi per la visita e la nomina del tecnico. Una seccatura in meno per il proprietario.

Ma il piatto forte per il proprietario è la solidarietà sulle spese condominiali. L'inquilino sarà obbligato solidalmente con il proprietario a pagarle, mentre ora solo il proprietario può essere chiamato in causa, deve pagare e solo dopo può chiedere il rimborso all'inquilino.

Ora l'amministratore può rivolgersi indifferentemente all'uno o all'altro.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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