martedì 18 gennaio 2011

Acquisto prima casa: nuovi risparmi in vista

Le novità in discussione in questi giorni

Sempre al centro del dibattito politico è il federalismo municipale, che include grandi novità sulla casa.

Acquisti
Tra le novità più interessanti è in discussione una riduzione delle imposte, che potrebbero essere ridotte al 2% nel caso di acquisto della prima casa.
Il progetto del Governo, secondo quanto già trapelato la settimana scorsa dal Ministro Calderoli è quello di mettere al centro di tutto la prima casa: grandi vantaggi a chi acquista per la prima volta e, parallelamente, pesanti conseguenze per chi fa il furbo.
Queste le probabili novità sulle compravendite:
- se l'immobile comprato è destinato alla prima abitazione, l'IMU (imposta unica sugli immobili) sarà del 2% del valore catastale, in sostituzione del 3% oggi richiesto per l'imposta di registro (le imposte ipotecaria e catastale sono al momento agevolate e si pagano in misura fissa). Per l'acquisto di una casa del valore di 100.000 euro, per fare un esempio, oggi si pagherebbero 3.000 euro (imposta di registro), mentre con queste modifiche solo 2.000 Euro totali;
- se l'immobile acquistato non è invece destinato alla prima abitazione l'abbattimento sarà dall'attuale 10% di imposte di registro, ipotecarie e catastali all'8% dell'IMU sul trasferimento. Sempre sullo stesso appartamento preso ad esempio, del valore di 100.000 euro, si passerebbe dai 10.000 Euro agli 8.000 Euro di tasse di registro, ipotecarie e catastali.
Qualche rincaro è possibile nelle compravendite di piccole unità immobiliari di valore scarso, inferiore ai 10mila euro, perché in nessun caso l'imposta sul trasferimento potrà essere inferiore a mille euro; un altro prelievo fisso, da 500 euro, accompagnerà invece gli atti catastali diversi da quelli di trasferimento, che comunque beneficiano dell'addio alle imposte di registro, bollo, e ipocatastali.
Novità in vista anche sul possesso della casa. Dal 2014 si dovrebbe pagare  l'ICI dimezzata nel caso in cui l'immobile sia dato in affitto. Sarà un altro modo per incentivare l'emersione del mercato degli affitti. Allo stesso tempo dovrebbe essere eliminata l'esenzione per gli immobili concessi a titolo gratuito a familiari, dietro cui si nascondono spesso "i furbi della prima casa". Eliminazione in vista anche per l'esenzione agli immobili di onlus ed enti ecclesiastici.

Fonte : Il Sole 24 Ore
La data prevista per l'entrata in vigore dei cambiamenti è il 2014.

Affitti
Sulle locazioni si concentrano le novità più attese, e più discusse nei giorni passati. Il primo tassello a entrare davvero in vigore tra le novità del fisco immobiliare è quello della cedolare secca, che nella versione definitiva del testo in preparazione in queste ore dovrebbe attestarsi al 23%, invece del 20% previsto dalla prima bozza.
Il leggero rincaro serve anche a finanziare una detrazione del 3% in favore degli inquilini con figli a carico. La misura, però, toglie di fatto dai destinatari della cedolare i proprietari con i redditi più bassi, che perdono ogni convenienza nella scelta.
Con la tassazione attuale, infatti, si paga l'aliquota marginale (23%, in questo caso) sull'85% del canone d'affitto, mentre la cedolare chiederebbe di pagare il 23% sull'affitto intero.
Niente cedolare nemmeno per gli affitti concordati, a cui il fisco normale riserva un trattamento più allettante, chiedendo di pagare l'aliquota Irpef sul 60,5% del canone. In pratica, il confronto fra vecchio e nuovo prelievo renderebbe la cedolare vantaggiosa solo per chi dichiara più di 55mila euro all'anno (aliquota al 41%), senza però contare che il venir meno dei vantaggi fiscali fa cadere l'unico incentivo per i proprietari a scegliere la strada del canone concordato: nella nuova situazione, l'opzione più ovvia è quella di scegliere il canone libero, per aumentare le entrate e godere del fisco leggero assicurato dalla tassa piatta.

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