martedì 6 dicembre 2011

Mercato immobiliare : Italia

Indagine biennale Tecnoborsa
La quarta edizione dell’Indagine biennale Tecnoborsa sulle famiglie che vivono nelle sei maggiori città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Genova) evidenzia come la situazione di crisi del mercato immobiliare non ha subito significative variazioni rispetto alle Indagini svolte nel 2009 e nel 2007: non è stato recuperato il calo di oltre due punti percentuali rilevato nel 2005, mentre la città più attiva è stata Roma.

Per quanto riguarda gli immobili acquistati nel biennio 2009-2010 (4,7%), l’Indagine evidenzia al primo posto l’abitazione principale (73,9%). Al secondo posto rimane la motivazione dell’acquisto come seconda casa vacanze (11,2%), la cui percentuale, è salita di 2,5 punti. Al terzo posto si colloca l’acquisto di una casa per parenti prossimi (6,7%) e al quarto l’acquisto per investimento (5,9%).

Per coloro che hanno acquistato un’abitazione principale, i due requisiti-base continuano a essere superficie (72,5%) e prezzo (61,6%). Il taglio più richiesto resta il trilocale (33,4%), ma rilevante è anche la richiesta del bilocale (29,5%); seguono i quadrilocali, ricercati dal 16,6% delle famiglie, e le abitazioni con più di cinque vani (13,6%); bassa, invece, la richiesta di monolocali (6,9%).

Invece, per quanto riguarda gli immobili venduti nel biennio 2009-2010, questi hanno riguardato il 3,1% degli intervistati e le città più attive sono risultate Genova e Roma. Sono state vendute prevalentemente le abitazioni principali (48%); al secondo posto le case vacanze (17,3%); al terzo le case destinate a parenti prossimi (16,6%), infine, quelle per investimento (11,8%). Tra le motivazioni predominanti c’è la sostituzione con un’altra abitazione principale per il 43,2% delle famiglie.

Dall’esame degli acquisti previsti per il biennio 2011-2012 si rileva che il 3% degli intervistati ha intenzione di acquistare ma si continua a assistere a un moderato calo della quota di coloro che vorrebbero farlo nel prossimo futuro. Come per chi ha già comprato una casa, anche chi pensa di farlo è spinto dalla necessità di acquistare un’abitazione principale (34,4%); al secondo posto, c’è chi pensa di acquistare per investire (31,1%).

Spostando l’analisi dalla parte delle vendite previste, nel biennio 2011-2012 il 2,1% delle famiglie intervistate ha intenzione di vendere. La motivazione predominante è l’esigenza di liquidità (28,6%); mentre al secondo posto vi è chi pensa di effettuare altri investimenti immobiliari (14,3%); al terzo, a parità di punteggio (10,7%), c’è chi intende acquistare un’altra abitazione principale o una casa per parenti prossimi oppure una casa per le vacanze; infine, vi sono coloro che desiderano effettuare investimenti finanziari.

Molto elevato il ricorso al mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale (65,1%). L’85% del campione intervistato lo ha reperito presso la propria banca; il restante 15% tramite canali specializzati, come altri istituti di credito, canali on-line, broker, finanziarie.

Il 37,8% di coloro che hanno acquistato nel biennio 2009-2010 ha richiesto un prestito che copre fino al 20% del prezzo pagato. Tale percentuale si spiega con il fatto che oltre il 50% di chi ha venduto un immobile lo ha fatto per acquistarne un altro, dunque aveva già un buon capitale di partenza e necessitava solo di un mutuo per integrazione; inoltre, i rilevanti importi dei prezzi delle case nelle grandi città fanno sì che al 20% di mutuo corrisponda spesso a una cifra già consistente.

Dall’analisi emerge infine che le banche spesso richiedono ulteriori garanzie a tutela del prestito: nel 25% dei casi, oltre all’ipoteca sul bene acquistato, è stata pretesa una garanzia aggiuntiva: il 27,4% ha ipotecato anche un secondo bene; il 51,6% è ricorso alla fideiussione bancaria di un terzo; infine, il 48,4% ha sottoscritto una polizza assicurativa a copertura di parte del capitale erogato.

Fonte: Tecnoborsa

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