mercoledì 7 dicembre 2011

La manovra fiscale: i provvedimenti che direttamente o indirettamente interessano il settore immobiliare

TASSAZIONE DEGLI IMMOBILI 

La tassazione degli immobili si attua in tre modi: la reintroduzione dell’Ici sulla prima abitazione, la rivalutazione delle rendite catastali degli immobili e l’introduzione di un nuovo tributo sui rifiuti solidi urbani.

REINTRODUZIONE DELL'ICI (ora IMU ovvero Imposta Municipale Unica)


Per quanto riguarda l’Ici le novita sono in sostanza:

- il ripristino dell’imposta sulla prima casa, con un’aliquota del 4 per mille, ma che i Comuni potranno alzare o abbassare a loro discrezione fino ad un massimo del 2 per mille.

- l'applicazione dalla seconda abitazione in poi di un’aliquota pari al 7,6 per mille sulla rendita catastale dell’immobile che, anche in questo caso, a discrezione dei Comuni prevede una possibile variazione fino al 3 per mille in più o in meno.

Chi possiede soltanto una casa però potrà usufruire di una detrazione di 200 euro, soglia che potrebbe essere elevata sempre a discrezione dei Comuni.

NB la riforma non prevede disposizioni a favore di case date in affitto e per le quali era prevista un’aliquota fissa del 4 per mille.

L'Imu ingloba al suo interno (oltre all'ICI) anche una quota Irpef relativa agli immobili residenziali non locati, che non hanno però i requisiti per essere definiti abitazione principale del proprietario. Proprio questa quota, a differenza del passato, non sarà più progressiva.

La normativa precedente prevedeva infatti un pagamento della quota Irpef in base al reddito complessivo del contribuente, cosa che sparisce con l’Imu, visto che ora diventa imposta fissa, il che, facendo due più due, significa che chi ha scaglioni Irpef più elevati finisce per avere più vantaggi.

La nuova tassazione non andrà quindi a colpire chi possiede redditi maggiori, ma anzi sarà più vantaggioso proprio per questi ultimi, che potranno godere degli effetti dell’imposta fissa. Visto infatti che la parte di Imu composta dall’Irpef sarà uguale per ogni contribuente della stessa città, chi avrà un reddito più basso pagherà la stessa quota Irpef di chi ha un reddito più alto.

Questo si trasforma nella pratica quotidiana in un maggiore esborso per i redditi più deboli e al contrario un minore esborso proprio da parte di chi è più ricco. Non è l’unica differenza con la vecchia Ici, comunque. Altro grande punto interrogativo riguarda la differenza spesso sostanziale tra una città e l’altra, in un contesto generale in cui questa nuova Imu potrebbe trasformarsi in un pesante onere.

Secondo un’elaborazione compiuta dal Corriere della Sera sui dati dell’Agenzia del Territorio risulta che per un’abitazione medio signorile si arriverà a pagare fino al 50 – 60% in più rispetto all’Ici com’era intesa una volta. Come detto, però, ci sono differenze tra le varie città: se è calcolato ad esempio che a Genova ci sarà un risparmio effettivo del 20% e a Firenze dell’11%, a Venezia per la stessa categoria di abitazione si passerà dall’Ici pari a 307 euro del 2007 all’Imu pari 486 euro nel 2012.

Non pagheranno però solo i proprietari di abitazioni signorili, perché ci sarà un netto aumento percentuale anche per tutti gli altri. La stessa elaborazione calcola che a Roma per un’abitazione economica l’imposta salirà da 326 euro a 397 euro (+21,8%), mentre a Milano passerà da 215 euro a 234 euro (+9%). 


RIVALUTAZIONE DELLE RENDITE CATASTALI 

L'Imu verrebbe poi calcolata sulle rendite catastali rivalutate nel modo seguente:

"a. 160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10;

b. 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5;

c. 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale A/10;

d. 60 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D;

e. 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1.

5 Per i terreni agricoli, il valore è costituito da quello ottenuto applicando all'ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell'anno di imposizione, rivalutato del 25 per cento ai sensi dell’articolo 3, comma 51, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, un moltiplicatore pari a 120."



La rendita della casa quindi  (e delle relative pertinenze:cantine, garage e posti auto) si rivaluta moltiplicandola per 160.

NB La rivalutazione si applica solo per il calcolo dell'Imu e non anche per la compravendita di immobili.

La tassazione immobiliare però non andrà ai Comuni, ma direttamente nelle casse dello Stato.

NUOVA TASSA SUI RIFIUTI (RES Rifiuti e Servizi)

I Comuni per aumentare le proprie entrate avranno un’altra possibilità, un nuovo tributo comunale che andrà a sostituire Tarsu e Tia; 


" il tributo è dovuto da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani" e la tassazione sarà basata sulla quantità e qualità dei rifiuti prodotti per metri quadri di superficie, che sarà pari all’80% della superficie catastale.


" Il comune con regolamento può prevedere riduzioni tariffarie, nella misura massima del trenta per cento, nel caso di:
a) abitazioni con unico occupante;
b) abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo;
c) locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente;
d) abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all'anno, all’estero;
e) fabbricati rurali ad uso abitativo.
"

AUMENTO IVA 

Scatterà l’aumento sulle aliquote del 21% e del 10%, ma solo a partire dall’1 settembre 2012 e solo nel caso non sia approvata prima la delega fiscale del governo. In sostanza, tali aumenti vi sarebbero solo se il Parlamento non approverà prima tagli per 4 miliardi nel 2012 e fino a 20 miliardi nel 2014 alle agevolazioni fiscali. In tale caso, le aliquote sarebbero rispettivamente inasprite al 23% e al 12%.

REDDITI ED ISEE

Tutte le agevolazioni fiscali e i benefici assistenziali saranno soggetti all’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, e oltre una certa soglia di reddito non saranno più concessi, il che in parole povere significa che per molte famiglie sono a rischio importanti agevolazioni come contributi per le locazioni, tassa agevolata rifiuti, assegni per gli asili nido o esenzioni per la tassa universitaria dei figli.

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