martedì 7 maggio 2013

La crisi resuscita la cambiale


Considerata uno strumento del passato superato dai tempi, la crisi ha riportato la vecchia cambiale al centro delle transazioni di molte piccole imprese. E' quanto emerge da un sondaggio effettuato dall'Adnkronos: il 45% dei piccoli imprenditori interpellati dichiarano di averne firmata una nell'ultimo anno e il 70% ritiene possibile il ricorso alla cambiale nell'arco del prossimo anno. Lo stesso sondaggio, sei mesi fa, aveva riscontrato rispettivamente il 40 e il 59% di risposte positive.

Il trend è dunque in crescita, sostenuto dalla concomitanza di due fattori: il ritardo nei pagamenti, sia della pubblica amministrazione sia di altre imprese, e la stretta nella concessione del credito da parte delle banche. I vantaggi della cambiale sono tutti nella estrema facilità di utilizzo e nell'esigibilità del credito. Il creditore può far circolare la cambiale o può tenerla, per poi presentarla all'incasso una volta scaduto il termine.

Il problema però, sempre più spesso, è che l'imprenditore possa essere costretto all'insolvenza. Ovvero, che non riesca a pagare il credito entro il termine stabilito. In questo caso, quasi sempre, scatta il protesto. E il creditore ha buone possibilità di incassare quanto dovuto. I dati raccolti non sono particolarmente incoraggianti anche su questo fronte. La metà degli imprenditori che dichiara di aver usato cambiali, più del 20% del totale, ammette anche di aver ricevuto nel corso della sua storia imprenditoriale almeno un protesto.

Le indicazioni del sondaggio sono coerenti con i dati complessivi, gli ultimi disponibili, diffusi da Infocamere. Le cambiali, le tratte e gli assegni non pagati ammontano nei primi sei mesi del 2012 a 1,64 miliardi di euro. Ma se i protesti su assegni e tratte sono diminuiti rispettivamente del 4,6% e del 6%, aumentano invece quelli sulle cambiali (+5,1%). Un aumento che deriva proprio dalla maggiore diffusione della cambiale, a causa della crisi.

La cambiale è infatti un titolo di credito, la cui funzione tipica è quella di differire il pagamento di una somma in denaro. Ma la caratteristica che rende appetibile la cambiale nel contesto di profonda recessione in cui si trovano a operare le piccole e medie imprese è un'altra: i pagherò sono dei titoli esecutivi, è possibile rivolgersi a un ufficiale giudiziario per farli valere anche senza attendere la sentenza di un tribunale. Per questo, con le aziende che sono diventate sempre più diffidenti sulla capacità dei debitori di far fronte ai loro impegni, le cambiali offrono maggiori garanzie.

FONTE: Italia Oggi

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