martedì 28 maggio 2013

Crollano le vendite di negozi e capannoni: - 24 % nel 2012

Dopo la case, è toccato anche ai negozi e ai capannoni. La crisi del mercato immobiliare, ha colpito anche l'acquisto e la vendita di negozi, uffici e capannoni, le cui transizioni nel 2012 sono crollate del 24 %, registrando un volume di scambi pari a 14,5 miliardi di euro, 4,4 in meno del 2011. A fare il punto sulle difficoltà nella compravendita degli spazi del settore commerciale è l'ultimo Rapporto annuale sul mercato non residenziale realizzato dall'Agenzia delle Entrate con Assilea, l'associazione italiana leasing.

Compravendite di uffici - 26,1% 

Le compravendite di uffici sono scese l'anno passato del 26,1 % con quotazioni medie in calo del 1,6% a 1.500 euro al mq, mentre, nel caso di negozi, acquisti e cessioni di unità immobiliari sono scese del 24,5%, con prezzi in calo del 2,1 % a 1.800 euro/mq. Risultato appena migliore per i capannoni con -19,7 % negli scambi e -0,9% nelle quotazioni a 540 euro/mq. 

Il settore commerciale rappresenta l'8 % del mercato immobiliare totale 

Il settore immobiliare non residenziale copre l'8% del mercato immobiliare nel suo complesso. L'arretramento registrato dall'Agenzia delle Entrate riguarda tutto il territorio nazionale, con un picco nel Centro Italia, dove le transazioni sono scese di oltre il 26 %, con il valore più  basso dei negozi, le cui compravendite dono diminuite nel 2012 del 28,7 per cento. Le Isole segnano un arretramento del 20 % degli scambi grazie soprattutto ai capannoni industriali che si abbassano appena dell'1,7 per cento. Le regioni del Nord est, Nord ovest e Sud vedono scendere le compravendite del 24 %; gli impianti produttivi registrano una flessione del 20 %, mentre gli uffici subiscono una contrazione maggiore, soprattutto al Sud (-30 %).

Fonte : Il Sole 24 Ore

2 commenti:

  1. Purtroppo la crisi dilagante interessa anche il mercato immobiliare, con il conseguente crollo della domanda.

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  2. Direi che il primo settore colpito è stato proprio quello immobiliare. Persone che perdono il lavoro = > banche che non concedono mutui = > persone che non comprano/affittano case = > persone che in generale riducono i loro acquisti = > negozi che chiudono perché non vendono = > aziende che chiudono perché i negozianti non acquistano più i loro prodotti = > ancora licenziamenti...
    ma nessuno si sogna di far qualcosa per far ripartire l'economia. Si parla sempre e solo di tasse da pagare, cambiano solo i nomi.

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