venerdì 27 gennaio 2012

Ancora sugli affitti in nero : iniziativa a Bologna antievasione

Il Comune: "Affitti stracciati a chi denuncia il nero" L'assessore Malagoli: "Chi parla pagherà solo il 10%"


Mini affitto a chi effettua la denuncia


BOLOGNA -Non sono di certo giorni facili per i proprietari di case perché dopo la doppia stangata sull’Imu decisa dal governo Monti e dalla giunta Merola, il Comune avvia una duplice operazione per andare a colpire gli affitti in nero e l’elusione delle imposte. Ieri l’assessore al Bilancio, Silvia Giannini e quello alla Casa, Riccardo Malagoli, hanno annunciato una lotta durissima contro chi evade l’Imu e soprattutto l’avvio di una campagna informativa per spingere gli inquilini con affitti in nero a denunciare i proprietari. Quest’ultima iniziativa è destinata sicuramente a suscitare clamore. 


"La legge - ha spiegato Malagoli - prevede che l’inquilino che denuncia il proprietario che affitta in nero ha diritto a un contratto di quattro anni più quattro che è legato alla rendita catastale. Nei soli due casi a mia conoscenza che sono avvenuti fuori Bologna l’inquilino si è trovato a pagare un affitto pari al 10% di quello precedente. Si è passati da 800 a 80 euro al mese". 


La norma infatti, ancora largamente sconosciuta, prevede per chi denuncia l’affitto in nero la possibilità di avere un canone annuo pari a sole tre volte la rendita catastale, quindi nella maggior parte dei casi si tratta di cifre molto basse. Il Comune nelle prossime settimane avvierà una campagna di comunicazione con manifesti e volantini e con un’informazione capillare attraverso le associazioni degli inquilini per pubblicizzare il più possibile questa possibilità. 


"Faremo una campagna di comunicazione anche sul sito del Comune. Denunciare, denunciare denunciare» ha detto la vicesindaco e assessore al Bilancio, Silvia Giannini. Colpire gli affitti in nero aiuterà il Comune indirettamente a recuperare anche l’Imu dovuta. L’evasione è dilagata con l’abolizione dell’Ici sulla prima casa - ha spiegato Giannini - ma è una piaga nazionale che va eliminata". Il caso classico è piuttosto semplice: una coppia sposata o convivente che ha due abitazioni dichiara due residenze diverse in modo da godere delle agevolazioni per l’abitazione principale. Il fenomeno era molto diffuso negli anni in cui era stata abolita l’Ici sulla prima casa. Con l’introduzione dell’Imu però non sarà semplicissimo fare i controlli per il Comune. Prima infatti con l’Ici una sentenza della Cassazione aveva stabilito che se due persone erano unite in matrimonio di fatto non potevano avere residenze diverse ai fini fiscali ed è per questo che in molti in città si sono ritrovati a dover restituire gli arretrati dell’imposta dovuta. 


Ora non è più così. "L’Imu - ha spiegato Giannini - non considera più il nucleo famigliare e mette sullo stesso piano sposati e conviventi. Considera invece la residenza e l’abitazione abituale dove si dimora". Detto in parole povere: marito e moglie che vivono insieme devono certamente continuare a dichiarare la stessa residenza ma se non lo fanno il Comune deve andare a verificare nel concreto. "Faremo controlli casa per casa" annuncia Malagoli. "Intensificheremo la nostra attività di vigilanza e di controllo" promette Giannini. Di fatto il principale mezzo che il Comune ha per controllare queste situazioni è quello dell’incrocio dei dati delle utenze. Un’operazione che però si complica in caso di affitti in nero: ecco perché la campagna di sensibilizzazione del Comune non aiuterà solo lo Stato a recuperare il gettito Irpef ma anche l’amministrazione a rendere più visibili i casi di elusione Imu.


Fonte: CorriereBologna.it

2 commenti:

  1. Immorale ma ormai in italia solo i delinquenti vanno avanti

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  2. Mi sembra un'idea degna. E' vero, forse può sembrare immorale, ma ricorda tanto le beghe a lavoro... star zitti per paura di essere licenziati. Il padrone ingrassa e la tua cintura si stringe sempre più. Denunciare mi sembra dovuto

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