giovedì 7 aprile 2011

Cedolare secca : in vigore da oggi

Cedolare secca

Due sono le novità più importanti emerse ieri nella conference call organizzata dall'Agenzia delle Entrate sulla cedolare secca, il cui provvedimento attuativo vedrà la luce oggi, nel giorno dell'entrata in vigore del decreto sul federalismo municipale che introduce la tassa piatta. Sempre per oggi è previsto l'avvio del software sul sito internet dell'Agenzia, con cui si potrà effettuare l'opzione per la cedolare direttamente online.

La via telematica dovrebbe essere accessibile quasi a tutti: l'unica eccezione, che dovrebbe imporre il ricorso a un nuovo modulo cartaceo, sarà rappresentata dagli immobili con più di tre proprietari o conduttori.
La strada scelta dall'amministrazione finanziaria per avviare l'applicazione della cedolare secca prova a offrire ai contribuenti le modalità più flessibili per la scelta e tempi distesi per fare il calcolo di convenienza prima di dover decidere.

Per quest'ultima ragione, il provvedimento attuativo darà tempo fino al 6 giugno per la registrazione dei contratti i cui termini scadono da oggi alle settimane successive, rispettando lo Statuto del contribuente che imporrebbe sempre di evitare adempimenti fiscali che scadano a meno di 60 giorni dalla loro introduzione. In questo modo, i proprietari avranno il tempo di valutare la propria posizione e decidere se l'introduzione della cedolare secca conviene davvero anche a loro.
Il dato, infatti, non è così scontato, soprattutto quando i proprietari sono più di uno. Il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, infatti, offrirà la possibilità di opzioni multiple, in cui per esempio un coniuge sceglie la tassa piatta e l'altro, perché ha un reddito più basso o maggiori spese da detrarre, preferisce rimanere nel regime ordinario di tassazione Irpef.
Quando le variabili in gioco crescono, il calcolo può infatti complicarsi.
Il meccanismo individuato per l'attuazione lascia però aperta la porta a eventuali correzioni: prima di tutto, è confermato che l'opzione vale per tutta la durata del contratto, ma può essere revocata se il contribuente vede cambiare la propria situazione reddituale o si accorge che la vecchia tassazione progressiva era più conveniente. Chi invece sbaglierà per eccesso nei versamenti, potrà recuperare in seguito attraverso le compensazioni con il modello F24.
Il provvedimento di oggi non risolverà però tutti i nodi applicativi ed i  meccanismi per le compensazioni saranno probabilmente oggetto di una circolare esplicativa, con cui l'Agenzia nei prossimi giorni raccoglierà tutti i dubbi degli operatori e dei contribuenti, affrontando anche i temi del ravvedimento operoso e lo scoglio dell'adeguamento annuale Istat. La cedolare, infatti, cancella il ritocco del canone in base all'inflazione, ma non è chiaro con quali modalità nel caso di proprietari che hanno già applicato l'adeguamento e che vogliono scegliere subito la tassa piatta. Il rischio per questi ultimi potrebbe essere quello di vedersi precluso l'accesso alla cedolare.
Qualche precisazione

L'opzione per la cedolare secca, nel caso di contratti d'affitto per i quali i termini di registrazione scadono da oggi (7 aprile) al 6 giugno, non ha effetti per il saldo dell'Irpef relativo ai redditi dell'anno 2010.
Chi opta per la cedolare secca, sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti, dovrà pagare un'imposta sostitutiva del 21 per cento.
Il forfait scende al 19% nel caso di contratti cosiddetti concordati (articoli 2, comma 3, e 8 della legge 431/1998) relativi alle abitazioni che si trovano nei comuni di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), del decreto legge 551/1988, e negli altri comuni ad alta tensione abitativa.

Chi sceglie la cedolare secca, oltre a non pagare l'Irpef e le relative addizionali, non deve pagare le imposte di registro per la registrazione del contratto, nemmeno in misura fissa. Ai fini delle imposte dovute per l'anno 2011, la scelta per la cedolare secca potrà avere effetti solo sugli acconti.
Al riguardo, è stabilito che l'acconto per il 2011 è dovuto nella misura dell'85 per cento. Questo significa che l'acconto dovuto a titolo di prima rata è pari al 40% dell'85%, cioè pari alla misura del 34%, ed è pari al 60% dell'85%, cioè alla misura 51% per la seconda rata di acconto da versare entro novembre.
Tenuto anche conto dei 60 giorni di tempo concessi in più per eseguire la scelta, i contribuenti dovranno eseguire l'acconto del forfait, entro il 16 giugno 2011, o dal 17 giugno al 18 luglio 2011, con lo 0,40% in più, in caso di contratti stipulati entro maggio 2011, con l'opzione per la cedolare secca.
In mancanza della base di riferimento storico, l'acconto per il 2011 dovrà essere determinato su base previsionale.
I contribuenti che eseguiranno l'acconto della cedolare secca dovranno tenere conto della corrispondente riduzione degli acconti Irpef per l'anno 2011. La prima rata per il 2011 non è dovuta per i contratti stipulati a partire da giugno.
Così come è previsto per gli acconti Irpef inoltre, gli eventuali versamenti in più per la cedolare secca che risulteranno dalle dichiarazioni presentate, potranno poi essere usati per ridurre gli altri versamenti per gli anni successivi, così come potranno essere usati come crediti in compensazione con i pagamenti da fare con il modello F24.

Fonte : Il Sole 24 Ore, FIAIP

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