lunedì 18 marzo 2013

Mercato immobiliare italiano come nel 1985

Il settore immobiliare italiano arretra al 1985

Si ritorna indietro di circa 30 anni per quanto riguarda il numero degli immobili compravenduti nel 2012. 

L’Agenzia delle Entrate ha infatti diffuso i dati relativi alle compravendite nel settore residenziale fatte l’anno scorso e queste risultano circa 444 mila, poco più delle 430 mila del 1985. Dati quindi abbastanza sconfortanti, anche perché oltre al drastico ridimensionamento delle vendite vi è stato anche un arretramento notevole (un crollo vero e proprio) di mutui erogati, scambi di immobili e prezzi.

Alla fine l’intero mercato immobiliare del 2012 ha fatto registrare appena 993 mila transazioni e quindi 330 mila unità in meno rispetto al 2011 con un calo percentuale pari al 24,8 % in un anno. 


Il calo drastico ha riguardato tutti i settori: i capannoni hanno avuto un calo pari al 19,7 % rispetto al 2011, le compravendite di negozi del 25 per cento circa, gli uffici addirittura del 26,6 %. Il settore ha fortemente risentito della drastica contrazione in materia di erogazione di mutui: il totale di erogazioni è crollato passando dai 34,3 miliardi di euro nel 2011 ai 19,6 miliardi di euro nel 2012 ( con un calo di oltre 40 punti percentuali).
 

Cali, anche se tutto sommato contenuti, anche per quanto riguarda le quotazioni immobiliari. Catania perde circa 4 punti percentuali , ma alcune città, come Verona dove si è registrato un più 0,2 %, addirittura sono in positivo.

Sembra ancora un tunnel senza uscita sia che si considerino i dati in materia di erogazione di mutui sia che si guardi alle compravendite. Le note positive sono molto rare e quasi tutte giustificate da circostanze eccezionali. Si prenda Napoli, dove le compravendite sono aumentate nel IV trimestre di circa il 19 %. Un dato positivo che si giustifica con il fatto che il Comune nell’ultimo periodo dell’anno ha dato mandato di vendere numerosi immobili municipali.


Gli esperti di settore non si sbilanciano ma sono in molti a presagire un futuro ancora negativo con probabili nuovi cali vistosi dei prezzi sopratutto in alcune zone. Per la ripresa molto probabilmente occorrerà attendere ancora.


Le quotazioni delle abitazioni nei grandi centri urbani

Analizzando l’andamento delle quotazioni medie delle abitazioni nelle 12 maggiori città
per popolazione nel II semestre 2012 le quotazioni medie più elevate, oltre 3.000 €/m2, si registrano a Bologna, Roma e Firenze seguite a breve distanza da Milano. 


Nelle due grandi città siciliane, Palermo e Catania, le quotazioni delle abitazioni sono le più
basse. Rispetto al semestre precedente si riscontrano cali delle quotazioni medie ovunque con
l’unica eccezione del lieve aumento riscontrato a Verona.


Catania, Palermo e Genova presentano le flessioni maggiori; più lievi sono stati i cali nelle città di Roma, -0,9%, Milano, -0,6%, e Venezia, -0,4%. In termini di valore medio di un’abitazione compravenduta, a Roma, Firenze e Venezia si superano i 300.000 euro.


Le quotazioni delle abitazioni nei medi centri urbani 

Analizzando l'andamento delle quotazioni nel II semestre 2012 per le città con popolazione superiore a 150 mila abitanti (escluse le 12 grandi città già analizzate), la quotazione più elevata si riscontra a Parma, 2.420 €/m2, seguono Monza, Livorno, Prato, e Brescia con valori oltre i 2.000 €/m2.


Dalla stima del fatturato medio per unità, emerge che il maggior valore medio delle abitazioni si osserva a Prato, circa 250 mila euro spesi per l’acquisto di un‘abitazione in questa città.


L’abitazione è mediamente più “economica” a Reggio Calabria, dove si è speso in media circa 110 mila euro.


Circoscrivendo l’analisi alle sole fasce centrali di ciascuna città, a Parma e a Padova la quotazione media delle abitazioni supera i 3.000 €/m2. Rispetto al precedente semestre si registrano i maggiori cali nelle città di Monza, Livorno e Ravenna.


Fonte: Agenzia delle Entrate

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