martedì 31 maggio 2011

Mercato immobiliare italiano e americano a confronto


Caratteristiche e differenze più rilevanti
Una delle caratteristiche più evidenti del mercato immobiliare italiano è il bisogno di proprietari e inquilini di personalizzare la propria casa, ma rispetto ad altri mercati ce ne sono molte altre. 
E volendo fare un confronto col mercato americano quali sono le differenze e cosa comportano?
Naturalmente sono tantissime ma vediamo quali sono quelle che fanno realmente la differenza e che, tra l'altro, hanno permesso al mercato immobiliare italiano di non arrivare alla crisi vissuta dal mercato immobiliare statunitense.
Innanzi tutto, rispetto agli Usa, l'Italia è un Paese piccolo sia per estensione del territorio che per popolazione e questo comporta che in Italia, da nord a sud e da est a ovest, la casa viene considerata e vissuta pressapoco nello stesso modo. Gli Stati Uniti, invece, sono talmente estesi che basta prendere due città su due coste diverse, New York e Los Angeles, per rendersi conto di quante sfumature dell’abitare ci siano in mezzo.
Inoltre le case in Italia sono mediamente di qualità superiore. Basta guardare quei filmati americani dove si vedono  gli effetti degli uragani negli stati del sud. Le case si scoperchiano come se i tetti fossero ombrelloni su una spiaggia ventosa  e non c’è da meravigliarsene, visto che sono costruite in legno e con pannelli prefabbricati di cartongesso.
E anche prendendo in considerazione le case della grande mela la situazione non cambia. Basta infatti chiedere a chi ha vissuto a New York quali sono i problemi per sentirsi rispondere che, se in una casa italiana si avrà al massimo il problema di una colonia di formiche, in una casa newyorchese con molte probabilità ci sarà almeno un topo a farci compagnia. 
La differenza qualitativa si può spiegare principalmente con una notevole differenza in tema di legislazione. Ma poiché la struttura federale degli USA rende impossibile un confronto tra 50 diverse legislazioni e la legislazione italiana, consideriamo due casi estremi: il terremoto in Abruzzo del 2009 e gli uragani che hanno attraversato gli stati del Sud degli USA nel solo 2011. In entrambi i casi le vittime sono state circa 300. Per l’esattezza 308 per il terremoto italiano e 305 per gli uragani del solo 2011. Però, il terremoto è un evento straordinario e imprevedibile, mentre invece, gli uragani negli stati del sud ci sono ogni anno (l'evento quindi è quasi ordinario) e sono prevedibili. È evidente quindi come la legislazione USA sotto il profilo costruttivo sia quanto meno carente.
Sarebbe impossibile, in Italia costruire, ad esempio, in 4 giorni una casa come pubblicizza negli USA una impresa di costruzioni; e il risultato finale è anche molto gradevole ma c’è da augure agli inquilini di non trovarsi in una zona battuta da uragani o con un incendio nelle vicinanze.
La differenza di qualità ha oltretutto giocato un ruolo essenziale nella diversa reazione del mercato alla crisi dei mutui. Le casa media italiana ha infatti un valore intrinseco decisamente superiore alla casa media americana, per materiali e per tecnica costruttiva. Quindi, una casa italiana, quando viene valutata da una banca per un finanziamento, può sempre contare su una base di partenza solida data dal valore intrinseco, al quale poi vanno aggiunte le considerazioni in termini di valore di mercato. Nel caso di un’abitazione americana invece, il valore è dato soprattutto dal mercato con la conseguenza che se l’economia è in fase recessiva, anche il valore delle case scenderà facendo venire meno le garanzie alla base di un eventuale finanziamento.
Infine, la differenza forse più importante consiste nel fatto che il mercato italiano è un mercato di sostituzione perché gli italiani sono un popolo di proprietari e questo fatto ha contribuito nel tempo a preservare il valore delle abitazioni.
Fonte: Immobiliare.com

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