giovedì 24 ottobre 2013

A Venezia crolla il mercato immobiliare: vendite dimezzate in otto anni

I numeri sono da brivido: nel solo comune di Venezia, nel 2012, si sono vendute 2.000 case, la metà di quanto avvenuto nel 2004. Analogo trend anche in provincia, dove le compravendite sono diminuite di 7.000 unità in otto anni. E anche per il 2013 le attese sono negative. Secondo quanto riporta la Nuova di Venezia e Mestre, l’unica soluzione sarebbe abbassare la tassazione sugli immobili. A chiederlo è Alessandro Simonetto, presidente provinciale di Fimaa-Confcommercio. E dire che nei primi anni del 2000 Venezia era stata toccata da un autentico boom immobiliare. Poi, un declino sempre più rapido.

Situazione

Nel 2004 in provincia di Venezia erano state vendute circa 14.600 abitazioni. Nel 2012 il numero è sceso sotto quota 8.000. E molto simile è la situazione a Venezia, dove si è passati da 4.000 a 2.200 compravendite. Il trend per il 2013 è analogamente pericoloso: nel primo semestre sono state vendute, in provincia, 3.900 case in meno del 2004, mentre a Venezia 862. E il confronto è impietoso perfino con lo scorso anno, dove in provincia sono state vendute 593 abitazioni in meno rispetto al 2012. Stabile Venezia, che ha fatto registrare 6 transazioni in più.

Perdita stimata

Dal momento che la tipologia di immobile più gettonata è 80 metri quadri per un costo medio di 180mila euro, si può empiricamente stimare in un miliardo e 200 milioni la perdita nella provincia e in 350 milioni quella solo a Venezia.

Rimedi

Secondo Alessandro Simonetto, “per dare fiducia al mercato e per farlo ripartire serve una contrazione della tassazione sulle”: Dal punto di vista degli investimenti, “non è più pensabile costruire ancora case, come è successo in particolare nel 2003, dato che restano vuote come dimostrano le circa 3mila abitazioni invendute di Mestre. In questo momento bisogna puntare sugli interventi edilizi, sulle ristrutturazioni sul recupero dell’esistente”.

FONTE: Il Ghirlandaio

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