giovedì 24 ottobre 2013

A Londra esplodono i prezzi degli immobili

Quattro quartieri londinesi fanno parte di un club esclusivo, quello del “million pound club”. 

Si tratta di Kensington&Chelsea, Westminster, Hammersmith & Fulham e Camden, dove il prezzo medio di una casa è, appunto, di un milione di sterline (circa 1,3 milioni di euro). Ovviamente si parla di regge principesche degne di pop star ed emiri: per quelle servono anche 100 milioni di sterline. Il problema del prezzo degli immobili, però, sta diventando davvero difficile da arginare nella capitale inglese. Nell’ultimo mese i prezzi si sono alzati di oltre il 10%, con un aumento medio di 50.000 sterline (60.000 euro). E il rischio bolla si avvicina sempre più.

A Londra si sta verificando un fenomeno che esula in qualche modo dalle dinamiche della crisi: mentre il mondo diventava preda dell’incertezza, e quello del mattone subiva durissimi colpi (basti pensare a quanto sta succedendo in Italia o a quanto accaduto a Dubai), a Londra il valore delle case ha continuato a crescere anche dopo la crisi del 2008. Il problema è che se prima i rendimenti salivano moderatamente, ora si sta assistendo a un’impennata difficile da arginare.

Questo crea due problemi: il primo riguarda la middle class, che ha perso la possibilità di acquistare immobili a prezzi così elevati. Così è costretta ad abbandonare Londra per trasferirsi nei sobborghi o, addirittura, in altre città. Il paradosso è che gli investitori che si aggiudicano questi immobili sono, nella maggior parte dei casi, stranieri. Il risultato è che i quartieri signorili stanno diventando sempre più deserti.

L’altro problema è di carattere economico: il timore di una nuova bolla speculativa che possa deprimere la situazione, sulla falsa riga di quanto avvenuto nel 2008, quando la facilità di accesso ai mutui creò nei paesi anglosassoni i prodromi per la grande crisi di cinque anni fa. La preoccupazione è tale che persino un ministro del Governo inglese, Vincent Cable, ha dichiarato che “un boom immobiliare di questo genere è insostenibile e pericoloso”. 

Fonte: Il Ghirlandaio

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