martedì 21 febbraio 2012

Mercato immobiliare 2012: atteso un anno da record per vendite immobili all'estero

Previsioni fatte da Scenari Immobiliari

Una moda diventata una prassi di investimento, sempre più diffusa anche per budget limitati. È l'evoluzione degli acquisti di case all'estero, di questi tempi oculati e cauti ma in continua crescita. Tanto che Scenari Immobiliari stima in 39mila le transazioni a fine 2012 (+11,4% rispetto al 2011).

Nonostante l'introduzione, da parte del Governo Monti, della tassa sugli immobili all'estero, che colpisce il mattone oltrefrontiera con un'aliquota dello 0,76% sul prezzo riportato nell'atto di acquisto o sul valore di mercato qualora l'atto non sia disponibile, la ricerca di occasioni, nelle capitali europee e a New York, non cede il passo.

"L'aspetto fiscale diventa una chiave di lettura importante – dice Paola Gianasso, responsabile dei mercati esteri per Scenari Immobiliari –. anche se a condizionare gli acquisti sono gli obiettivi. A seconda dei periodi, infatti, cambiano le motivazioni all'investimento. Negli anni del boom si cercavano rendimenti alti in zone all'avanguardia e si era disposti ad assumere anche rischi maggiori; successivamente si è puntato sulla certezza degli investimenti. Adesso con le novità fiscali si cercano cicli di mercato convenienti dove l'offerta è elevata, con un cambio favorevole e un aspetto fiscale non troppo penalizzante".

L'imposizione fiscale in Italia ha creato un momento di paralisi solo a fine anno e nelle prime settimane del 2012, ma già si vede la ripresa degli acquisti, che saranno in deciso aumento dalla primavera. "Bisogna poi considerare che comperare un immobile all'estero ha indiscutibili vantaggi rispetto alla seconda casa in Italia, dove l'offerta è raramente adeguata alla domanda" aggiunge Gianasso.

Quali saranno le città più "amate" nel 2012? In primis Londra. "È la piazza più interessante nel residenziale e nel terziario – continua Gianasso –, i prezzi sono molto elevati, ma il Governo tutela l'investitore in maniera assoluta. Anche Berlino è una buona scommessa, con prezzi bassi. Peraltro l'occupazione giovanile è in crescita. Parigi attira una buona quota di investimenti perché in centro il valore resiste nel tempo. A New York – conclude Gianasso – si concentrano gli acquisti oltreoceano dall'Italia, che sono però in calo per gli Usa in generale. Sale l'attenzione per il cambio, mentre Barcellona è la piazza meno interessante dal punto di vista internazionale".

Fonte: Il Sole 24 Ore

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