martedì 11 ottobre 2011

Mercato immobiliare italiano : bamboccioni in aumento per necessità

Giovani fino a 34 anni a casa con mamma e papà

Diminuiscono negli anni i giovani che riescono a mettere su una propria famiglia: colpa del rincaro degli affitti e dei prezzi delle case. Il 60% degli italiani tra i 18 e i 34 anni (negli anni '80 erano meno del 50%) vive infatti a casa con mamma e papà e la percentuale sale al 90% per gli under-24. 
Lo evidenzia uno studio degli economisti Francesca Modena (Università Trento) e Concetta Rondinelli (Banca d'Italia) diffuso da Bankitalia. Un po' il fenomeno è ''peculiare dell'economia italiana'', un po' pesa il ''lavoro inadeguato'' ma il 26% dei 'bamboccioni', più che per scelta in realtà sembra avere serie ''difficoltà a trovare un'abitazione'' a misura del proprio reddito.

I fortunati che sono riusciti a salutare i genitori e ad andare ad abitare sotto un proprio tetto in realtà lo devono, nel 30% dei casi, paradossalmente ancora a mamma e papà. Per un giovane su tre la casa di proprietà arriva infatti o grazie ad una eredità o ad una donazione dei propri cari. I più sfortunati sono i giovani che oggi hanno tra i 29 e i 35 anni perché nel momento in cui potevano spiccare il volo con le proprie ali, tra i 22 e i 29 anni, hanno ''subito gli effetti della marcata ascesa dei prezzi delle case e degli affitti''.

Ma quanto pesa il rincaro degli immobili nell'autonomia delle giovani generazioni? 
Attraverso complicate formule matematiche le due studiose hanno calcolato che ''un aumento delle quotazioni immobiliari di circa 700 euro al metro quadro riduce la probabilità di lasciare la famiglia di origine di circa mezzo punto percentuale per gli uomini e di oltre un punto percentuale per le donne. E ancora: il 10% di aumento del costo delle case riduce la propensione a lasciare la casa dei genitori della stessa proporzione.

La sequenza per passare all'età adulta in Italia vede una serie di passaggi: la fine degli studi, la ricerca di un lavoro stabile, il matrimonio o la convivenza. 
Secondo l'analisi effettuata ''mediamente passano sei anni tra la prima esperienza di lavoro e il momento in cui i giovani lasciano la casa dei genitori. Considerato che la recente crisi globale ha ridotto sia le possibilita' di occupazione per i giovani sia i redditi delle famiglie, maggiori investimenti sono necessari nei progetti di social-housing'', conclude lo studio.

Fonte: Ansa.it, Bankitalia

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