lunedì 18 luglio 2011

L'Italia è morta W l'Italia

Come distruggere l'Italia facendo finta di salvarla


Da ragazzina ero molto contenta di essere italiana.
Il mio paese mi piaceva molto e rispetto agli altri paesi era decisamente migliore : aveva più storia, più arte, città più belle, cucina più buona, spiagge più belle e così via.
Poi sono cresciuta ed ho cominciato a vedere e capire che il "Bel Paese" in realtà non era poi così bello e che, sicuramente, le cose negative superavano quelle positive.


Ora ho cinquant'anni suonati, una laurea in Economia e Commercio ed oltre 25 anni di lavoro sulle spalle, durante i quali pensavo di aver visto il peggio di questo Paese.


Mi sbagliavo.


Il peggio doveva ancora venire.


Mi riferisco all'episodio più recente, ma non unico sicuramente, che dimostra quanto ormai questo Paese sia allo sbando ed in mano a persone prive di qualunque capacità a svolgere il proprio lavoro.


Il Decreto Sviluppo recentemente varato dal Governo avrebbe, secondo me, dovuto chiamarsi, più precisamente Decreto Distruzione.


Tutta Italia si rende conto, laureati e non naturalmente, che gli italiani non hanno più soldi. Ogni giorno chiudono i battenti nuove aziende e sempre più persone si ritrovano disoccupate dall'oggi al domani e a momenti senza neanche più soldi per mangiare.


Tutti vedono gli extracomunitari davanti ai supermercato che allungano il cappello spesso in modo anche arrogante. Perché vogliono soldi, e lo fanno da sempre perché gli hanno detto che in Italia si può vivere alle spalle degli altri senza lavorare, e tutti poi dicono "Oh poverini quanto fanno pena!".
Ma quelle stesse persone, così compassionevoli, perché poi fanno finta di non vedere nei negozi di alimentari, o di frutta e verdura, i pensionati che passano la sera a cercare prodotti in scadenza o in rimanenza per risparmiare qualcosa perché non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese?


Io lavoro nel settore immobiliare da diversi anni e da molto tempo ormai vedo il mercato sempre più asfittico ed ingessato. 
E precisamente dall'inizio del 2007, chissà com'è!, ma forse la data vi ricorda qualcosa...
I giovani hanno sempre più spesso lavori precari e senza soldi non riescono né a comprare la casa né ad affittarla. 
Le banche finanziano solo, bontà loro, chi non ha bisogno di soldi. 
I genitori che a volte utilizzavano la liquidazione per dare una mano ai figli ora non riescono più neanche ad andare in pensione figuriamoci se possono pensare di utilizzare la liquidazione!


E' calato quindi, dovunque e per chiunque, tranne i famosi ricchi che se ne fregano delle crisi, il potere di acquisto degli italiani. 


Ed in questa situazione il nostro governo cosa fa? Aumenta le tasse, toglie le agevolazioni, aumenta i bolli, ripristina i ticket e via discorrendo. In una parola cerca di prendere soldi da chi già non ne può più.


In pratica quelli che sono già poveri, ed aumentano di giorno in giorno, diventeranno sempre più poveri e presto quelli che vivono di pensione minima in Italia, non riusciranno più neanche a comprarsi il pane ed il latte.


Chiunque, tranne il nostro governo a quanto pare, è in grado di capire che se uno i soldi non li ha e gli aumenti le spese o gli togli le poche agevolazioni rimaste (solo fiscali e su uno stipendio regolarmente percepito e soprattutto sudato, niente a che vedere con le auto blu o simili) si ritrova con sempre meno soldi in mano.


Le nostre aziende sono in crisi, ma perché sono in crisi? Perché la gente non compra. Già ma come fa a comprare senza soldi?


Ci sono illustri esempi in Europa, ma anche nel resto del mondo, dove per combattere crisi economiche di questo genere, si cerca di incentivare i consumi in tutti i modi: agevolando gli acquisti, concedendo sgravi fiscali per particolari tipologie di acquisto e così via. Solo così, la gente può essere invogliata ad acquistare ed il sistema economico può ripartire.


Se la gente compra le aziende non vanno in crisi, non licenziano i dipendenti, non usano la Cassa Integrazione, producono, vendono e pagano le tasse. I dipendenti a loro volta lavorano, prendono uno stipendio, pagano le tasse, hanno soldi da spendere, comprano ed il giro ricomincia.


Si riduce la disoccupazione, le banche concedono prestiti, le persone posso fare investimenti ecc... ecc...


E' così difficile da capire per il nostro Governo questo semplice giro virtuoso dell'economia?


Cercano soluzioni assurde che non servono a niente tipo la liberalizzazione delle professioni che ci renderebbe solo simili ad un paese del terzo mondo, se ancora esistono... 


A tutti  è capitato, me per prima, di incontrare avvocati, notai, medici e altri professionisti incapaci di fare il loro lavoro. E tutti ci siamo arrabbiati...


Eppure oggi le professioni sono regolamentate da Ordini Professionali nei quali si possono iscrivere solo persone con un titolo di studio adeguato, una abilitazione professionale specifica e precisi requisiti morali che servono a dare una tutela quanto meno sulla qualità minima del professionista. 


Nonostante questo esiste l'abusivismo in ogni professione. 


E spesso leggiamo sui giornali di medici che operano o aprono studi professionali senza alcuna abilitazione. 


O di sensali che aspettano, al mercato del sabato, di incontrare un "pollo" a cui "appioppare" quella casetta semi-diroccata in cima alla collina, totalmente abusiva e, naturalmente, mai accatastata, che non vuole nessuno. 


Però naturalmente hanno il coraggio di richiedere la provvigione...


La categoria dei medici e degli agenti immobiliari sono probabilmente le più gettonate da questo punto di vista. 


Eliminando gli Ordini, esami e quant'altro (in questo periodo si sentono anche proposte molto demenziali e da parte di persone che la testa invece dovrebbero aver imparato ad usarla), non si fa altro che togliere quelle poche tutele che ad oggi ci sono. 


La liberalizzazione delle professioni, casomai qualcuno non l'avesse capito, non ha niente a che vedere né con l'eliminazione dl numero chiuso che esiste per alcune professioni né con l'eliminazione del tariffario minimo, anche questo esiste solo per alcune professioni.


Se il problema sono i costi elevati di certi professionisti basta rendere libere le tariffe, se un certo numero di professionisti sembra troppo esiguo per un certo numero di abitanti basta togliere il numero chiuso ma


LIBERALIZZARE UNA PROFESSIONE SIGNIFICA TOGLIERE TUTTE LE TUTELE CHE OGGI GLI ORDINI PROFESSIONALI GARANTISCONO




Vorreste che il vostro fruttivendolo, bravissimo a consigliarvi il miglior prodotto sul mercato (è solo un esempio naturalmente) vi curasse, già che c'è, magari mentre pesa le zucchine, anche l'ulcera perforata o magari vi risolvesse quel problema dell'immobile che vi è arrivato in donazione da vostro nonno?


O magari vorreste che il vostro carrozziere (bravissimo a far sembrare la vostra macchina come appena uscita dalla fabbrica), vi operasse anche di calcoli al fegato o vi facesse il progetto per la costruzione di una abitazione?


Purtroppo, se non lo avete capito, è questa la cosa a cui mira il "nostro" Governo. 


Ma poi possiamo ancora considerarlo "nostro" questo Governo che, ormai da tempo, non fa più leggi per il Paese, tranne quelle a sfavore naturalmente e legifera sempre più spesso a proprio esclusivo vantaggio?


In pochi anni l'Italia è diventata lo zimbello d'Europa e del mondo intero (e non solo per i bunga-bunga che di fatto hanno solo reso nota al mondo intero una situazione di sfacelo generale, crisi dei valori ed inaffidabilità dell'Italia sotto tutti i punti di vista).


Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti : basta saper leggere i giornali e saper ascoltare la televisione (di qualunque tendenza).


Leggi anticostituzionali e contrarie a norme o leggi comunitarie. 
Ma i nostri parlamentari, in gran parte avvocati, sanno leggere e scrivere? Capiscono una legge quando la leggono? Conoscono la Costituzione? A quanto pare no!


Prodotti spesso scadenti ed inaffidabili (è finita l'era del made in Italy anche perché oggi fanno quasi tutto in Cina!).


Prezzi mediamente più alti che in tutto il resto dell'Europa.


Viaggio spesso per lavoro soprattutto in Francia e Germania.


Soprattutto in Germania il costo della vita è notevolmente inferiore (alimentazione, abbigliamento, mobili, auto e così via). 


E costano molto meno le abitazioni : a Berlino si trovano anche immobili interno ai 30.000 Euro (mono o bilocali a volte anche arredati), a Jesi (40.000 abitanti in provincia di Ancona), dove vivo, con 30.000 Euro si compra tutt'al più un garage !!  E' un semplicissimo controllo che chiunque può fare: basta un computer collegato a Internet...


Jesi: "Caput Mundi"? e l'Italia Caput di che cosa?


L'unica cosa che ci resta (ma non so per quanto ancora...) è la libertà di parola...




N.B. sarei curiosa di sapere cosa ne pensate voi che leggete













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