lunedì 21 novembre 2011

Mercato immobiliare : Francia - Strasburgo

Prezzi stabili e presenza degli stranieri mantengono il mercato

La storia a volte si legge attraverso pochi simboli, quella europea moderna ad esempio potrebbe averne uno molto semplice e al tempo stesso di un'importanza fondamentale: Strasburgo. 
La capitale dell'Alsazia, è stata per secoli al centro delle dispute territoriali tra Francia e Germania, con gli esiti nefasti delle guerre mondiali. Dopo l'ultima pace, invece, è stata scelta per essere uno dei simboli dell'Europa unita. Qui ha sede infatti, già dal 1949, il Consiglio d'Europa, un organo più ampio dell'Ue di cui fa parte anche la Russia e, soprattutto, il Parlamento europeo dal 1992. 
Con buona pace delle polemiche sugli spostamenti mensili della Corte europea da Bruxelles per arrivare nella città alsaziana non esistono seri piani di spostare il Parlamento e quindi la cittadina, circa 240mila abitanti, continua a godere di una fortissima internazionalizzazione. 
La presenza di organi internazionali fa sì che qui sorgano ambasciate e agenzie che portano ogni anno nuovi abitanti nel capoluogo, ai lavoratori della diplomazia si aggiungono poi gli studenti che affollano i bar e le aule delle università. La comunità universitaria è di circa 50mila studenti di cui il 20% stranieri.

Questa situazione si riverbera in modo positivo sul mercato immobiliare che ha risentito solo in misura minore della crisi: «Il mercato ha retto abbastanza bene, spiega Noemi Ciaschi della Neudorf Immobilier Orpi, la richiesta è diventata più esigente, ma non manca la domanda, per i beni particolari ci vuole un po' più tempo, ma alla fine si riescono a vendere».

Naturalmente i prezzi hanno subito una frenata dovuta alla crisi internazionale, ma non in tutte le zone: «Sono specialmente i quartieri popolari che hanno visto prezzi in lieve discesa, racconta Matthieu Kopferschemitt dall'agenzia Adomius, mentre per il centro la domanda ha tenuto e così i prezzi».

Il centro è la zona più richiesta dagli stranieri perché qui hanno sede le istituzioni e per il fascino delle piccole vie medievali circondate dai fiumi. «In centro i prezzi variano in media tra i 2.500 e i 3.500 euro al metro quadro, spiega ancora Kopferschemitt, ma non è difficile salire ancora per beni unici, come le tipiche case antiche "a colombages", cioè con l'intelaiatura in legno a traliccio tipica della Germania, o per location esclusive come quelle vicine alla cattedrale, in questi casi si possono superare tranquillamente i 4mila euro».

Prezzi più alti anche per la case che si affacciano sul fiume Rhin e i suoi diversi canali che attraversano il centro contribuendo a conferirgli un'aura romantica.

La parte più richiesta del centro è quella dell'Orangerie dove sorge il Parlamento europeo ed è anche la più cara. «È possibile fare buoni affari, svela Kopferschemitt, con le case che necessitano lavori di ristrutturazione profondi, che offrono la possibilità di pagare l'immobile meno del prezzo medio e ridisegnarlo a proprio piacimento con una spesa inferiore all'acquisto di uno già ristrutturato».

Un'altra zona di interesse del centro è l'Esplande, dove sorge il campus universitario: «Qui i prezzi sono decisamente competitivi con l'unico problema di alte spese di condominio per la dimensione dei palazzi e il riscaldamento centralizzato». Al di là delle spese però qui è possibile acquistare tra 1.700 e 2.500 euro al mq. Per chiudere il quadro sono da segnalare il quartiere di Cronenbourg a ovest con prezzi medi intorno ai 2.300 euro e, a nord, Robertsau con prezzi di circa 2.800 euro.

Per quello che riguarda le spese Strasburgo non è certo a buon mercato: per l'acquisto bisogna considerare le spese notarili che sono comprese tra il 7 e l'8% del valore dell'immobile e comprendono anche la tassa di registrazione di circa il 5% del valore. 
Al notaio si aggiungono poi le spese di agenzia che non sono fisse ma variano con il valore dell'immobile: per un piccolo monolocale possono arrivare al 10% e scendere invece fino al 4% per un più caro appartamento del centro. In totale bisogna mettere in conto di spendere quasi il 15% in più del valore dell'operazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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