martedì 2 agosto 2011

Andamento mercato immobiliare 2011

Secondo rapporto Nomisma 2011

Nomisma nel secondo rapporto sul mercato immobiliare 2011 analizzando il 1º semestre dell'anno evidenzia che 
fino ad oggi l'Italia è risultata attardata sul sentiero della ripresa e non sembra ancora scongiurata la possibilità di ulteriori rallentamenti. Nelle 13 grandi città i valori immobiliari calano solo lievemente e non ripartono le compravendite, ma a preoccupare è l'eccesso di offerta e la scarsa liquidità dei mercati.

Sempre secondo Nomisma, infatti, "se non vi sono dubbi che la prima parte della tempesta sia passata, producendo effetti sul settore immobiliare italiano, tutto sommato contenuti rispetto a quelli paventati, è altrettanto fuori discussione che il quadro risulti tuttora fragile e non si possono escludere ricadute".

Nel primo semestre dell'anno, secondo il rapporto, la curva dei prezzi mantiene un'inclinazione negativa. Una strutturale rigidità e l'incapacità di adattarsi alla flessione e alla ricomposizione della domanda, è evidente, secondo Nomisma, nelle variazioni trimestrali dell'ordine del - 0,6% per le abitazioni usate, - 0,9% per le abitazioni nel suo complesso, del - 0,9% anche per gli uffici e del - 0.7% per i negozi.


Dal secondo semestre del 2008, i prezzi medi delle case sono scesi del 7,3% in termini nominali e del 14% in termini reali. Per uffici e negozi la flessione è iniziata il semestre successivo e da allora ammonta rispettivamente al 6,5% e al 5,3% sui valori nominali (12% e 10% sui valori reali).

"Se i valori di mercato descrivono a tinte un po' sfumate l'attuale ciclo recessivo, l'indicatore delle quantità scambiate è più eloquente", dice lo studio che sottolinea come sotto questo aspetto uffici e negozi abbiano sofferto più delle abitazioni, le compravendite residenziali si ridimensionano a partire dal 2007 e in quattro anni calano di oltre 250.000 unità (il 26,4% delle transazioni registrate nel 2008). Nel primo trimestre le compravendite sono scese del 3,7% per le abitazioni, del 4,4%per gli uffici e dell'8,9% per i negozi.

Sempre secondo Nomisma le attese di un 2011 stabile come il 2010 andranno deluse: "la prospettiva di un nuovo minimo dei volumi di compravendita appare oggi pressoché certa", con uno scenario base a 590.600 unità e uno più pessimista a 575.000 dalle 611.878 dello scorso anno. "La criticità del contesto accentuerà la pressione ribassista sui prezzi".

per il 2012 le attese scendono a -1,3% da -0,3% per il residenziale, a -2,3% da -2,2% per gli uffici e a -1,9% da -1,2% per i negozi


Alla luce quindi di una domanda in difficoltà nel mercato al dettaglio delle famiglie e molto cauta sul fronte degli investimenti, soprattutto dall'estero, si pone il rischio, secondo Nomisma, di un eccesso di offerta.

"La prospettiva di stagnazione che emerge dalle risultanze dei modelli econometrici (oltreché dall'analisi delle dinamiche delle crisi precedenti) rappresenta, ad oggi, la massima professione di ottimismo possibile", conclude lo studio e di sicuro non è una cosa positiva.



Fonte : Nomisma

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