mercoledì 24 aprile 2013

Mercato immobiliare internazionale


I mercati esteri

Polarizzazione tra nord e sud Europa, misure restrittive per evitare bolle immobiliari decise da alcuni Governi in Asia e non solo, crisi delle compravendite nel Mediterraneo. Sono i trend principali del real estate a livello globale. 
Nonostante il clima di preoccupazione o cautela, i prezzi in media salgono ancora. 
Secondo un'analisi di Knight Frank nel 2012 i prezzi nel mondo sono saliti in media del 4,3%, mentre nel solo ultimo trimestre 2012 l'indice Knight Frank global house è salito dello 0,3%.

Da New York a Londra la corsa ai grattacieli
Nulla di nuovo all'orizzonte: l'Asia ha segnato rialzi medi del 6,7% (+2,8% l'anno precedente) mentre Hong Kong guida la classifica degli incrementi nel Global Index di Knight Frank (+23,6%). E' proprio Hong Kong la città più cara al mondo per il mattone, ma anche per il costo della vita. La Grecia è, invece, la Nazione con cali più ampi, con una perdita nell'ambito dell'Indice del 13,2 per cento.

Real estate residenziale mondiale 
La ripresa è "work in progress". Dei 55 mercati analizzati solo 20 contro i 25 del 2011 hanno perso terreno in termini di quotazioni. E 19 di questi sono in Europa. Dubai scala parecchie posizioni. 
Fa eco a Knight Frank anche Savills, altro network di consulenza immobiliare internazionale. 
"Il mercato a Dubai è in decisa ripresa (spiega Charles Weston-Baker, a capo del team internazionale della società) e i compratori arrivano da tutte le parti del mondo, dopo un periodo di decisa crisi. Qui sta migliorando la trasparenza del settore e quindi tornano gli acquisti".

La performance positiva dell'America Latina  porta al secondo posto in classifica il Brasile, dove in città come San Paolo le proprietà di lusso competono ormai con New York. A seguire Turchia, Russia e Austria, best performer in Europa. Gli andamenti negativi in classifica cominciano con Paesi come Ucraina, Malta e Bulgaria, ma la performance peggiora per Romania e Ungheria, con cali superiori al 5%, fino ad arrivare al -10% della Spagna e al -13,7% della Grecia. Nazione, quest'ultima, che ha messo in atto però un sistema di dismissione online degli immobili pubblici che, secondo alcuni operatori, andrebbe imitato anche dal nostro Paese.

E l'Italia? Suo il 45esimo posto in classifica, con un calo dei prezzi nel 2012 del 4,1%. Quotazioni che devono scendere ancora, secondo quanto ritengono ormai in maniera unanime gli operatori.

FONTE: Il Sole 24 Ore

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