Calcolo ISEE |
Il nuovo Isee (Indicatore della situazione economica dei nuclei familiari) promette di misurare in modo più corretto la condizione economica. Viene introdotta infatti una definizione più ampia di reddito, includendo nel calcolo tutti i redditi tassati con regimi sostitutivi o con ritenuta a titolo di imposta; tutti i redditi esenti e quindi anche tutti i trasferiemnti monetari ottenuti dalla P.a.; i redditi figurativi degli immobili non locati e delle attività mobiliari.
E' introdotta la possibilità di calcolare un Isee 'corrente' nel caso di variazioni del reddito superiori al 25% dovute a risoluzione, sospensione o riduzione dell'attività lavorativa dei lavoratori a tempo indeterminato; mancato rinnovo del contratto a tempo determinato o atipico; cessazione di attività per i lavoratori autonomi.
Dal calcolo del reddito vengono sottratti: assegni di mantenimento, quota del 20% (fino a 3.000 euro) dei redditi da lavoro dipendente, quota del 20% (fino a 1.000 euro) di pensioni e indennità, affitto dell’abitazione (fino a 7.000 euro l'anno, con incremento di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo), spese effettuate da persone con disabilità o non autosufficienti.
Alle famiglie con tre o più figli vengono aumentate le franchigie per ogni figlio successivo al secondo: oltre alle 500 euro per la deduzione dell’affitto, 2.500 euro per la deduzione sulla prima casa e 1.000 euro per il patrimonio mobiliare. Sono poi introdotte alcune maggiorazioni nella scala di equivalenza (fino a 0,5 punti in più) in caso di più di 3 figli, presenza di minori con entrambi i genitori che lavorano e nuclei monogenitoriali.
Per quanto riguarda il peso della casa nel calcolo del reddito, si considera il valore degli immobili rivalutato a fini Imu, si riduce la franchigia sulla compenente mobiliare e si considera il patrimonio all’estero. Inoltre, si considera patrimonio solo il valore della casa che eccede il valore del mutuo ancora in essere. Il nuovo Isee riconosce un abbattimento diretto del reddito della famiglia in cui è presente una persona con disabilità media (4.000 euro), grave (5.500), non autosufficiente (7000 euro) e ammette la deduzione delle spese certificate per i collaboratori domestici e gli addetti all’assistenza personale, le rette per il ricovero presso strutture residenziali, spese (fino a 5.000 euro) per spese relative alla situazione di disabilità.
Il nuovo Isee precisa infine che per l'accesso a prestazioni per i bambini, ciò che conta è la condizione economica di entrambi i genitori: il genitore non coniugato e non convivente, che abbia riconosciuto il figlio, fa parte del nucleo familiare del figlio (a meno che non sia effettivamente assente o irreperibile), anche se ha un’altra residenza anagrafica.
Fonte: Quotidiano Nazionale