mercoledì 24 aprile 2013

Crisi dell'investimento immobiliare: è crollato anche il mercato delle seconde case


Non si acquistano più le seconde case

Un blocco pressochè totale ha caratterizzato, infatti, tutto il 2012 e continua a contrassegnare questi primi mesi del 2013 sul fronte del segmento della seconda casa.

La crisi economica e l' Imu hanno oscurato il sogno di comperare una seconda casa, anche al mare. Ci si rifugia per quanto possibile nella routine quotidiana, in attesa di un miglioramento, e si fatica anche a fare i conti della prima casa. Chi, invece, è già proprietario di una seconda abitazione inizia a valutare la possibilità di venderla, perché da sempre mantenere un'abitazione per i week end e le vacanze è una spesa non da poco.

"I numeri delle compravendite di seconde case a consuntivo del 2012 sono molto negativi, e in maniera abbastanza omogenea (spiega Luca Dondi, responsabile del comparto immobiliare di Nomisma). Un dato non dissimile da quanto emerso per le aree maggiori. Siamo comunque su volumi contenuti, calati del 26/27% in 12 mesi, e molto alta è la volatilità. Per questo motivo il dato delle vendite sulle singole località di vacanza va preso con cautela perché le forti oscillazioni sono accentuate dalle poche transazioni. Se si parla di 50/100 compravendite movimenti, anche minimi, cambiano l'entità percentuale di scostamento".

Sono quindi i segni meno a dominare i volumi di scambio, ma anche la variazione dei prezzi. Tuttavia ci sono località che sotto questo profilo hanno tenuto. Il calo delle compravendite a Santa Margherita Ligure del 17,6% sul biennio precedente (2010-2011) non è paragonabile al calo di Cesenatico (-40% sulla media del biennio precedente), e mostra come in generale le località top abbiano tenuto meglio, forse grazie a una componente di rimpiazzo. Anche nei prezzi. «Qui anche l'acquisto come investimento ha sofferto meno, complice la liquidità» dice Dondi.

Accanto al segno positivo di Sorrento e Positano, ci sono pesanti crolli, tutti riconducibili all'ultimo anno, mentre il periodo dal 2004 al 2008 è stato eccellente per questo segmento di mercato.

Ma quali sono le cause di una tale diminuzione? "Innanzitutto la scomparsa della componente di fascia media, che ha dovuto erodere i risparmi per far fronte alla crisi e che aveva in molti casi anche drogato il mercato. E anche nel lusso, per esempio a Forte dei Marmi, l'interesse degli stranieri non si concretizza così spesso come in passato (Dondi)".

La situazione potrebbe migliorare solo dopo l'estate. "Allora potrebbe arrivare qualche segnale di miglioramento legato alla situazione macro, alla ripresa economica e anche all'erogazione del credito. Il primo semestre 2013 è invece legato ancora al 2012. E la voglia di ottimismo non riesce a cambiare i fatti. Non ci sono segnali positivi, ma solo di un'eventuale stabilizzazione. E bisogna sottolineare che la svolta nel mercato non la produrrà un pesante calo dei prezzi ma la riapertura del credito e il miglioramento delle aspettative e della fiducia, ora un ricordo sbiaditissimo".

Anche Tecnocasa registra un mercato in calo per la seconda casa, che segue l'andamento del segmento principale. 
"Dai dati analizzati emerge un mercato in calo anche sul fronte dei prezzi, che nel secondo semestre 2012 hanno segnato una perdita del 6% (dice Fabiana Megliola, responsabile dell'ufficio studi di Tecnocasa). Un calo generalizzato, guidato dalla poca domanda, a sua volta fortemente condizionata dalla diminuzione della disponibilità di spesa". Non solo non si compra, ma c'è chi, proprietario di più seconde case, decide di razionalizzare le proprie abitazioni vendendo magari la terza casa e mantenendo solo la seconda.

"In questo momento si trovano anche pezzi unici in vendita che fino a qualche anno non andavano sul mercato (Megliola). È il caso della Gallura. Tra le zone che hanno tenuto, invece, c'è anche parte della Puglia, mentre in Emilia-Romagna si affacciano gli stranieri dell'Europa dell'Est".

Fonte: Il Sole 24 Ore

Dove acquistano gli stranieri in Italia?


Il mattone italiano piace agli stranieri. 

Complice la crisi del credito in casa nostra e le difficoltà economiche che frenano le compravendite in tutto il Paese (-25% circa nel 2012), gli acquirenti più dinamici di residenze vengono dall'estero. Con una particolare predilezione per la Capitale, gli stranieri che cercano la casa dei propri sogni in Italia sono in crescita. 
Questo secondo una rilevazione di Immobiliare.it e del suo partner internazionale LuxuryEstate.com

I francesi cercano casa a Roma, gli inglesi puntano su Milano, i norvegesi scelgono Asti e i messicani Lecce. Ecco alcune delle tendenze che emergono dall'analisi delle ricerche di immobili, provenienti da oltreconfine: i due siti hanno messo sotto la lente gli accessi compiuti dall'estero verso l'Italia da gennaio 2013 ad oggi. Gli stranieri, lo sappiamo, amano l'Italia e spesso vogliono anche comprar casa nella nostra nazione, ma tuttavia il loro interesse si focalizza su aree diverse in base alla loro provenienza.

Roma è in assoluto la provincia in cui si dirige il maggior numero di stranieri, con il 9% delle ricerche. Sulla Capitale si concentrano quasi il doppio delle richieste degli acquirenti internazionali rispetto alla seconda provincia in classifica, Como che, a pari merito con Milano, raccoglie il 5% di tutte le ricerche effettuate dall'estero. Seguono poi Verona e Imperia (entrambe al 3%).

Sono soprattutto i tedeschi a sognare una dimora italiana, per le vacanze o per trasferirsi e passare magari gli anni della pensione. Dalla Germania arriva il maggior numero di ricerche, con una percentuale del 17%; a seguire dalla Svizzera, con il 14%, e dalla Gran Bretagna il 10%). Non mancano, tra le prime 15 nazioni per numero di ricerche, sorprese come il Brasile, la Slovacchia e la Slovenia: anche qui, evidentemente, è forte l'interesse per gli investimenti sul mattone italiano.

È nelle preferenze mostrate dagli stranieri, tuttavia, che troviamo gli elementi più interessanti: se i tedeschi non sorprendono, orientandosi prevalentemente tra le province di Verona, Roma e Brescia, i nostri cugini francesi amano Roma e Milano, ma non disdegnano località marittime come quelle in provincia di Imperia. Gli inglesi, che da sempre fanno dell'Italia una meta privilegiata per gli investimenti immobiliari, puntano su Milano e Roma, seguite da Imperia, La Spezia e Bari.

I russi, invece, si confermano interessati a località di prestigio: Oristano, Roma e Venezia rappresentano le province più cliccate. Milano, pur tanto visitata dai ricchi russi in tempo di saldi, è solo quarta nella classifica delle ricerche. Alcune curiosità: la provincia più ambita dai cittadini dei Paesi Bassi è quella di Forlì-Cesena, per gli svedesi è Palermo, per i norvegesi è Asti, per i danesi è Trento, per gli irlandesi è quella di Monza-Brianza.

Spostandosi fuori dall'Europa il quadro cambia ancora: tra i cittadini degli Stati Uniti, ad esempio, la provincia più richiesta è quella di Vicenza, chiaramente per via della base militare dell'Esercito degli Stati Uniti di Camp Ederle. Seguono poi le province di Ragusa, Isernia e Firenze. Le indagini immobiliari compiute dai cittadini argentini, invece, indicano Roma come meta ideale, forse per merito dell'elezione di un loro connazionale al soglio pontificio. Anche i canadesi puntano a Roma, che è seguita da Cosenza, Grosseto, Milano e Benevento. Scelte poco turistiche, queste, che fanno pensare ad una immigrazione di ritorno più che a specifici investimenti lucrativi. Tra i risultati più curiosi: la provincia più ambita nelle ricerche provenienti dalla Turchia è Arezzo, dall'Australia è Como, dall'Indonesia è Firenze, dall'Algeria è Parma, dal Messico è Lecce.

«Oggi il 2% di chi punta all'acquisto di un immobile in Italia non è residente nel nostro Paese – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it – e rilevare questo interesse da parte degli stranieri è un fattore positivo che fa bene al nostro mercato immobiliare. Quel che è importante è che, da Nord a Sud, tutta l'Italia rientra nei gusti e nei progetti di investimento delle altre nazioni del mondo, non solo i tradizionali luoghi del turismo e degli affari». Se ci si concentra solo sugli immobili di pregio, però, il quadro cambia: il mercato del lusso vede la presenza straniera salire ad oltre il 9 per cento. Stando alle rilevazioni di LuxuryEstate.com, la ricerca di immobili si concentra su Roma e Milano, innanzitutto, seguite dalla zona delle colline toscane, la provincia di Genova (con Santa Margherita Ligure), Cortina d'Ampezzo (Bl) e la Costa Smeralda (Ot).

Fonte: Il Sole 24 Ore

Mercato immobiliare internazionale


I mercati esteri

Polarizzazione tra nord e sud Europa, misure restrittive per evitare bolle immobiliari decise da alcuni Governi in Asia e non solo, crisi delle compravendite nel Mediterraneo. Sono i trend principali del real estate a livello globale. 
Nonostante il clima di preoccupazione o cautela, i prezzi in media salgono ancora. 
Secondo un'analisi di Knight Frank nel 2012 i prezzi nel mondo sono saliti in media del 4,3%, mentre nel solo ultimo trimestre 2012 l'indice Knight Frank global house è salito dello 0,3%.

Da New York a Londra la corsa ai grattacieli
Nulla di nuovo all'orizzonte: l'Asia ha segnato rialzi medi del 6,7% (+2,8% l'anno precedente) mentre Hong Kong guida la classifica degli incrementi nel Global Index di Knight Frank (+23,6%). E' proprio Hong Kong la città più cara al mondo per il mattone, ma anche per il costo della vita. La Grecia è, invece, la Nazione con cali più ampi, con una perdita nell'ambito dell'Indice del 13,2 per cento.

Real estate residenziale mondiale 
La ripresa è "work in progress". Dei 55 mercati analizzati solo 20 contro i 25 del 2011 hanno perso terreno in termini di quotazioni. E 19 di questi sono in Europa. Dubai scala parecchie posizioni. 
Fa eco a Knight Frank anche Savills, altro network di consulenza immobiliare internazionale. 
"Il mercato a Dubai è in decisa ripresa (spiega Charles Weston-Baker, a capo del team internazionale della società) e i compratori arrivano da tutte le parti del mondo, dopo un periodo di decisa crisi. Qui sta migliorando la trasparenza del settore e quindi tornano gli acquisti".

La performance positiva dell'America Latina  porta al secondo posto in classifica il Brasile, dove in città come San Paolo le proprietà di lusso competono ormai con New York. A seguire Turchia, Russia e Austria, best performer in Europa. Gli andamenti negativi in classifica cominciano con Paesi come Ucraina, Malta e Bulgaria, ma la performance peggiora per Romania e Ungheria, con cali superiori al 5%, fino ad arrivare al -10% della Spagna e al -13,7% della Grecia. Nazione, quest'ultima, che ha messo in atto però un sistema di dismissione online degli immobili pubblici che, secondo alcuni operatori, andrebbe imitato anche dal nostro Paese.

E l'Italia? Suo il 45esimo posto in classifica, con un calo dei prezzi nel 2012 del 4,1%. Quotazioni che devono scendere ancora, secondo quanto ritengono ormai in maniera unanime gli operatori.

FONTE: Il Sole 24 Ore

giovedì 11 aprile 2013

Lo stato del mercato immobiliare italiano

Riceviamo e pubblichiamo
Il mercato immobiliare italiano non sta certamente attraversando un periodo fiorente. Ricerche e studi di settore sottolineano come il momento di difficoltà generale e la crisi economica abbiano colpito particolarmente il settore immobiliare che ha registrato un brusco ridimensionamento nelle vendite, si calcola il 25,8% in meno nel 2012 rispetto al 2011, e una riduzione del 42,8% del capitale erogato per i mutui ipotecari.



Fonte : ECOCITTA'