martedì 14 giugno 2011

Mercato immobiliare: previsione 2011

Monitoraggio immobiliare effettuato da Censis e Scenari Immobiliari

Dall’ inizio della crisi (2007) si è ridotto di un quarto il volume delle compravendite residenziali, che si prevede raggiungeranno nel 2011 le 595mila unità, solo il 2,8% in meno rispetto alle 612mila del 2010.
Nonostante la stagnazione della domanda, i prezzi medi a livello nazionale sono rimasti praticamente stabili, con una riduzione nel 2010 solo dell’1,9% in termini reali.
Tuttavia, nelle grandi città si è registrato un piccolo rimbalzo.

A Milano, nelle aree di pregio i valori salgono del 5,0%, nelle zone intermedie del 2,4%, in periferia dell’1,6%.
A Roma i prezzi aumentano di più nelle zone semicentrali: +2,7% in centro, +3,6% nel semicentro, +1,7% nelle periferie.
È quanto emerge dalla 15ª edizione del monitoraggio immobiliare «Rem. Real Estate Monitor» realizzato da Censis e Scenari Immobiliari, che è stato presentato a Roma da Giuseppe Roma e Stefano Sampaolo del Censis e da Mario Breglia di Scenari Immobiliari.

Il Rapporto propone anche un programma in sette punti per rilanciare il settore.

1. Cogliere il vento dei business possibili.È importantissimo massimizzare le opportunità esistenti, come il social housing e l’intervento per le energie rinnovabili e il risparmio energetico.
Bisogna puntare sugli effetti positivi della cedolare secca sugli affitti, attraendo risparmi familiari per immobili da dare in locazione.
Visto che il 32% delle famiglie risparmiatrici indica gli immobili come la migliore forma di investimento (erano il 23% a giugno 2010), con l’investimento in immobili da mettere a reddito si potrebbe soddisfare la domanda di giovani coppie, studenti e soprattutto immigrati, tenuto conto che dei circa 5 milioni di stranieri residenti in Italia l’11,5% intende acquistare un alloggio nei prossimi due anni e il 27,8% di affittarne uno.

2. Inventiva, competenza e aggregazione per accrescere la potenza imprenditoriale.
È necessario superare la dimensione artigianale, centrata sul solo imprenditore capo-azienda, per realizzare la transizione verso medie imprese che incorporino maggiori competenze tecniche, proprio come è successo nel settore manifatturiero.

3. Ridare anima ai progetti immobiliari.Molti interventi e investimenti del real estate italiano incontrano difficoltà a realizzarsi o restano sulla carta a causa della cattiva qualità dei progetti.
Prima di investire è necessario che si formuli un programma in cui risultino chiari la funzionalità dell’intervento, i vantaggi per la comunità interessata e la remunerazione per l’investitore.

4. Ritrovare un equilibrio tra finanza immobiliare, promotori/costruttori e Comuni.
La finanza immobiliare è portatrice, oltre ai mezzi finanziari, di un sistema di regole per garantire la riuscita degli interventi.
Tuttavia, il fulcro del processo è costituito dal promotore, mentre all’ente locale spetta una funzione di regia e di rappresentanza degli interessi generali.
I tre soggetti devono collaborare, non farsi la guerra.

5. Allargare l’orizzonte ai mercati internazionali.
L’industria immobiliare italiana deve espandersi all’estero.
Molte imprese italiane richiedono immobili per la loro espansione internazionale, e Paesi a noi vicini (dalla Turchia alla Russia) presentano tassi di crescita del 4-5% all’anno.

6. Alzare il tono della fiducia, condividere valori.
In Italia voci diverse reclamano più trasparenza a tutti i livelli.
Diventare industria immobiliare comporta anche l’onere di mettere in campo meccanismi non giurisdizionali di garanzia, in modo da incrementare il capitale fiduciario all’interno e all’esterno del settore.

7. Cambiare le finalità della rappresentanza. Il settore immobiliare ha ancora una rappresentanza debole e frammentata.
Per contare e poter dialogare con le altre componenti produttive e istituzionali, deve esprimersi anche sui problemi generali che affliggono la competitività del nostro Paese.

Fonte: Censis, Scenari Immobiliari

1 commento:

  1. Sai qual è il problema? Che io ho comprato casa proprio nel 2007 e ora devo rivendere

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